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Reggio Parma Festival 2023, in scena "La Passione dei Possibili" dedicato a Maguy Marin

Spettacolo
ph: Piero Tauro

Da maggio a dicembre 2023 andrà in scena "La Passione dei Possibili", un palinsesto di spettacoli e iniziative, per far conoscere al pubblico le opere di una grande coreografa, Maguy Marin. IL PROGRAMMA

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È dedicato a Maguy Marin, coreografa francese Leone d’Oro alla Carriera alla Biennale di Venezia, il progetto Maguy Marin - La Passione dei Possibili ideato dal Reggio Parma Festival, in programma da maggio a dicembre 2023 al Teatro Regio e Teatro Due di Parma, al Teatro Municipale Valli, Teatro Ariosto e Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia. Un palinsesto di spettacoli e iniziative, patrocinato dall’Ambasciata di Francia in Italia, per far conoscere al vasto pubblico le opere di una delle coreografe e artiste più eclettiche e coraggiose dell’intero panorama internazionale, capace di interpretare, attraverso la danza, il corpo e lo spazio, la complessità dell’uomo contemporaneo e le sue contraddizioni.

l'input

Il progetto nasce dalla volontà del Reggio Parma Festival e di tutti i suoi soci - Comune di Parma, Comune di Reggio Emilia, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Fondazione Teatro Due e Fondazione Teatro Regio di Parma - di collaborare per la realizzazione nel 2023 di un progetto ambizioso, che spazia dalla danza alla musica al teatro, e che vede tra le sue prime e principali protagoniste Maguy Marin, di cui Reggio Parma Festival co-produce il nuovo spettacolo e che a lei e alla sua produzione dedica un importante omaggio nel corso dell’anno. 

approfondimento

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il programma

Un viaggio ricco di emozioni che prende il via il 31 maggio con la rappresentazione di May B al Teatro Regio di Parma, il capolavoro senza tempo di Maguy Marin, con oltre 750 rappresentazioni in cinque continenti. Un lavoro ideato nel 1981, presente nel repertorio della compagnia da oltre 40 anni, ispirato al mondo tragicomico e dal cinismo salvifico del drammaturgo irlandese Samuel Beckett; al suo debutto sconvolse tutto ciò che si pensava della danza, fu un’esplosione la cui eco non ha finito di risuonare. Anticipa lo spettacolo la proiezione del documentario Maguy Marin - L’urgence d’agir (30 maggio ore 18 - Sala degli Specchi, Teatro Municipale Valli, Reggio Emilia) del regista David Mambouch, dedicato alla storia della pièce “May B” e all’esperienza vissuta dai protagonisti che l’hanno interpretata e seguirà un incontro con la coreografa. In autunno, il progetto entra nel vivo con un fitto calendario di spettacoli cult e con il debutto italiano della nuova creazione firmata dall'artista francese.

singspiele

Singspiele (14 e 15 novembre, Teatro Due, Parma) è una performance del 2014, interpretata da David Mambouch e con la scenografia di Benjamin Lebreton. Tra declinazione del corpo e ricerca gestuale, esprime la cifra più sperimentale della coreografa francese andando oltre i confini della danza tout court. Concentrandosi sui volti, anonimi o riconoscibili che catturano il nostro sguardo, Singspiele è un lavoro d’ascolto di ciò che questi ci dicono dei loro corpi assenti: la storia particolare che si legge su questi volti muti sfuggirà sempre in quanto non intelligibile nell’immediato. 

la nuova creazione

Il debutto italiano della nuova creazione, il cui titolo sarà svelato quanto prima, è in calendario il 18 e 19 novembre al Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia, nell’ambito del Festival Aperto. In questo spettacolo, co-prodotto dal Reggio Parma Festival, la coreografa si interroga su temi attuali, con lo sguardo ironico e potente che la contraddistingue: i nostri corpi sono diventati oggetti da sorvegliare, che possono essere filmati e registrati; le nostre scelte, apparentemente libere, rivelano la nostra  inclinazione a seguire l'opinione maggioritaria, ad optare per quanto fabbricato dalla pubblicità, ad accettare la colonizzazione delle nostre menti da parte dei media o degli influencer. 

 

Nocturnes e Umwelt

A Parma si prosegue con due spettacoli tra i più rappresentativi del lavoro di Maguy Marin: Nocturnes (25 e 26 novembre, Teatro Due), dove la coreografa sfida e affascina lo spettatore con soluzioni estreme e una fantasia creativa composta da piccoli sketch, garbati e ironici. Una scenografia scarna fa da palcoscenico a incontri incompiuti, gesti apparentemente inspiegabili, apparizioni e sparizioni di personaggi misteriosi. E Umwelt (15 dicembre, Teatro Regio), spettacolo del 2004 che ha entusiasmato e fatto discutere, una performance “di danza senza la danza” per raccontare la frenesia della vita. Gli interpreti appaiono e scompaiono tra gli interstizi di pannelli e specchi disposti orizzontalmente sul palcoscenico e, ostacolati da un forte vento, raccontano, spesso in modo frenetico, la quotidianità del vivere.

 

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gli spettacoli finali

Il 16 dicembre il progetto si conclude al Teatro Ariosto di Reggio Emilia con due spettacoli interpretati dalla MM Contemporary Dance Company diretta dal coreografo Michele Merola. In Duo d’Eden due danzatori interpretano un uomo e una donna; tute color carne che mettono in evidenza la loro nudità e parrucca dai capelli lunghissimi per lei, rappresentano Adamo ed Eva immersi in un percorso di sensualità, eros, difesa, attacco, in un mondo non così tranquillo, sicuro e idilliaco. Attesissima anteprima nazionale invece per Grosse Fugue, in scena quattro donne e un brano musicale straordinario come Die Grosse Fuge di Ludwig van Beethoven. Realizzata nel 2001 per la Compagnia Maguy Marin, sarà riproposta in anteprima nazionale per Reggio Parma Festival nell’interpretazione di quattro danzatrici della MM Contemporary Dance Company, accompagnate dalla musica dal vivo dei solisti dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, nella versione per quartetto d’archi. La prima nazionale del brano è poi prevista a luglio 2024 al Festival Bolzano Danza. Nella Sala Verdi del Teatro Ariosto alle ore 16.30 del 16 dicembre verrà proiettato il film UMWELT, de l’autre côté des miroirs, regia di David Mambouch, che intreccia i due lati dell'omonimo spettacolo: il piano frontale visto da una sala teatrale, e l’altro, invisibile agli spettatori, dall'altro lato degli specchi.

 

il workshop finale

Un riesame dei fondamenti della presenza dell’artista sulla scena e molte domande sull’atto della creazione saranno sollevate nel workshop Può sempre servire che vedrà protagonista Maguy Marin: due settimane di alta formazione, scambio, dialogo rivolto ad artisti professionisti della danza, del teatro e della musica, per mettere in moto capacità di invenzione e composizione, con esercizi pratici e concreti . Così come la tavola rotonda in programma il 25 novembre a Parma che, oltre a Maguy Marin, coinvolgerà numerosi ospiti, tra cui Olivier Neveux, professore di storia e di estetica teatrale all’ École normale supérieure di Lione. 

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