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Matthew McConaughey si trasforma in guru sul web con "The Art of Livin"

Spettacolo

Barbara Tarricone

©Getty

Dopo il successo del libro, l’attore ha condotto uno stravagante webinair per migliorare la nostra vita. Ecco come è andata 

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Due anni e mezzo fa, Matthew McConaughey, come molti altri durante la pandemia, ha scritto un’autobiografia: “Greenlight- L’arte di correre in discesa”. L’ ho letta e con me tre milioni di persone. La sua voce, rilassata, divertita, a tratti brutalmente onesta, si sentiva forte e chiara, così come la sua filosofia di vita, quella delle greenlights del titolo: l’universo ci indica la strada con semafori verdi o con semafori rossi. Attraverso gare di pipì a lunga distanza, o sogni erotici dal contenuto però metafisico, l’attore aveva capito che ogni successo od insuccesso ci è mandato per imparare qualcosa. Una filosofia distillata in frasi semplici, come quelle sui bumper stickers-adesivi da paraurti motivazionali che McConaughey ammette di collezionare; che l’ha fatto diventare un New York Times bestselling author per 65 settimane e che, all’epoca, ha contribuito a montare quella che sembrava essere la fase preliminare della sua corsa a governatore del Texas. Della politica però non se ne è fatto più niente: McConaughey aveva altri piani.

L’Arte di vivere: chi sono gli accoliti di McCounaghey

Una massiccia campagna di marketing li ha fatti arrivare anche a me. “Unisciti a Matthew McConaughey e ad altri oratori in un evento che farà epoca: The Art of Livin’ “ Scritto così, come si pronuncia, in modo informale, senza la g finale. D’altronde McCounaghey non evoca formalità, se mai strip tease alla Magic Mike o versi catartici mentre si batte il petto in The Wolf of Wall Street. Mi unisco: vediamo in che modo il premio Oscar, meritato, per The Dallas Buyers Club, mi può insegnare a vivere.

 

L’iscrizione, gratuita. comporta due cose: la prima è un continuo flusso di mail dal “team McConuaghey” che mi esorta a non mancare. Fai finta di avere pagato 10000 dollari per questo evento! Non te lo perdere! Blocca almeno 4 ore! La seconda è il reindirizzamento ad un gruppo Facebook. Mi iscrivo anche lì. Voglio vedere chi c’è. I membri del gruppo, gli accoliti di McConaughey, postano copiosamente: hanno 60 anni, sono divorziati, cercano un nuovo inizio; hanno 50 anni, vogliono voltare pagina dopo una vita di alcolismo, di abusi, dopo una malattia, dopo un licenziamento; hanno 70 anni, vogliono vivere in camper, sistemati figli e nipoti; hanno 55 anni si sono accorti di avere perso decenni dietro alla corporate rat race, la corsa alla carriera. 

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Infine sono le sette di sera di Lunedì: è l’ora, per l’Italia, in cui inizierà la diretta youtube dell’evento. McConaughey, presentato come un leader di opinione ed un uomo che tiene un diario da 30 anni, appare in jeans scoloriti e camicia fuori dai pantaloni, in uno studio che ha come background, alternativamente, un perenne tramonto nel deserto o la galleria di volti degli spettatori che hanno pagato di più per accedere via zoom all’evento. Suona i bonghi, si muove avanti ed indietro e parla, da solo. Gli tengono compagnia le tracce artificiali di risate ed applausi e la live chat degli spettatori you tube che spesso interpella. Cosa ci fa lui qui? Chiarisce, parzialmente al suo ingresso: dopo il libro le persone volevano sapere di più da lui, come capire se un semaforo è rosso, giallo verde. Ed ecco, dice, che è qui per farlo, nonostante lui stesso non prenda sempre 10 nelle cose che predica.

Con questa parola: predica, la sensazione che True Detective si stia dando al televangelo si rafforza. Il setting, per chi è abituato alle mega chiese americane, lo ricorda da vicino, così come la veemenza, apparente onestà con cui si rivolge alla sua congregazione. “Ammettete!” Urla al vuoto, cioè alla rete: “di cosa volete meno nella vostra vita e di cosa volete di più?” La chat box si riempie di confessioni: voglio una vita più ricca, voglio più felicità, voglio essere una madre migliore, un marito migliore. I matthew mcconuaghisty anonimi si confessano. Lui li ascolta. Il flusso di commenti è impressionante, gli spettatori raggiungono i cinquecentomila.

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Attenzione alle bugie bianche!

Per due ore l’attore, con la presenza scenica che gli conosciamo, snocciola il suo decalogo. 10 semplici punti mirati alla crescita personale ed il miglioramento. Sarebbe quello che nelle librerie è il settore self help, anche se questa parola non viene mai detta. Le metafore sono più dirette. “La nostra più grande forza può essere la vostra più grande debolezza!- Avverte l’ex re delle commedie romantiche- Per esempio? La mia forza è la resilienza: che se corro e calpesto una cacca, non mi fermo! Sono resiliente continuo a correre! E continuo a calpestare la stessa cacca!”. Mentre snocciola i suoi comandamenti: attenzione alle bugie bianche! La sindrome dell’impostore è quello che ti blocca! Guardate le vostre paure negli occhi! Mc Conaughey si alterna ai bonghi e legge qualche frase ispirata dai suoi stessi diari

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La strada all’abbondanza ha un prezzo

E’ the road trip, la strada maestra al more, al di più nella nostra vita. Ammetto che la visione tutta americana -calvinista per cui Dio o l’universo, Mc Conaughey li alterna, per non offendere nessuno, ci abbia riservato l’abbondanza, la ricchezza, il di più, salta all’occhio a chi proviene dalla morale del sacrificio e della penitenza. In questo nuovo vangelo della auto realizzazione hollywodiana il passaggio dal di più al quanto  non solo è naturale ma necessario. Non sta all’attore texano parlarne, ma ad un suo associato: Dean Graziosi, speaker motivazionale e a sua volta partner del più famoso Tony Robbins, il guru dei coach: quello che, per dire ha lavorato con Clinton o Di Caprio. Insomma questo Dean Graziosi tira fuori un power point che si compone di cifre: la strada al nostro di più potrebbe costare 4000 dollari. Poi con un colpo da maestro della televendita ce la sconta a 397 dollari. Cosa sono quattrocento dollari per un corso con Mc Conaughey, un libro di esercizi e la svolta della vita?

Duecentomila spettatori lasciano you tube. Ma prima commentano: per loro sono tanti soldi, sono delusi, non pensavano fosse una televendita. E dire che si era parlato di fiducia e di sentimenti. Altri duecentomila però rimangono. Saranno lì quando da una esotica location, Tony Robbins ci ricorda delle sue 130 aziende, delle sue consulting fee da un milione di dollari a volta, e della sua fortuna iniziata 48 anni fa con un corso come questo, costato guarda caso quelli che oggi sarebbero  proprio 400 dollari. Quando, in questa rotazione di speaker e televenditori, McConuaghey torna sul palco e il gruppo degli oratori si riunisce per gli abbracci finali si tratta solo di congratularsi a vicenda nell’immutato tramonto  virtuale . Sicuramente dietro le quinte la matematica delle sottoiscrizioni avrà registrato un profitto milionario. Semaforo verde: l’universo ci ama. 

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