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Accademia Teatro alla Scala, per la prima volta in scena “La Fille mal gardée“ di Olivieri

Spettacolo
Foto di Giorgia Di Lonardo

Grande successo al Piermarini per il debutto della nuova versione coreografica del celebre balletto firmata da Frédéric Olivieri su musiche di Peter Ludwig Hertel. Protagonisti gli allievi della Scuola di Ballo. L'appuntamento è oggi, domenica 16 aprile  alle 14.30.

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Dopo il notevole successo della prima serata venerdì 14 aprile, il Teatro alla Scala accoglie ancora i giovani talenti della sua Accademia, Scuola di Ballo e Orchestra, per una nuova versione de La fille mal gardée, coreografia firmata da Frédéric Olivieri sulla partitura di Peter Ludwig Hertel con scene e costumi di Luisa Spinatelli, rielaborati da Angelo Sala e Maria Chiara Donato. Sul podio, David Coleman. Il balletto è stato realizzato grazie al contributo della Fondazione Milano per la Scala balletto e della signora Hélène de Prittwitz Zaleski.

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La storia de La fille mal gardée

"La fille mal gardée" si annovera fra i balletti più antichi ad essere rimasti nel repertorio, essendo nato all’epoca della Rivoluzione francese. È Jean Bercher Dauberval a curare la prima coreografia del balletto, dal titolo Le ballet de la paille, ou il n’est qu’un pas du mal au bien, che va in scena al Grand Théâtre de Bordeaux nel 1789 su uno zibaldone di temi e canzoni popolari francesi. Il balletto conosce nel tempo numerose edizioni e molteplici modifiche nel titolo, nei nomi dei personaggi, nella coreografia e nella partitura musicale. Il Direttore della Scuola scaligera ha scelto la partitura di Hertel, composta nel 1864 per la versione coreografica di Paolo Taglioni per l’Hofoper di Berlino, rappresentata al Teatro alla Scala nel 1880. Nella locandina dell’epoca comparivano anche le allieve della Scuola di Ballo. 

Fra le numerose edizioni del balletto nel corso del Novecento (fra cui si ricorda in particolare quella fortunatissima di Frederick Ashton per il Royal Ballet nel 1960 su musiche di Ferdinand Hérold arrangiate da John Lanchbery con inserti rossiniani e donizettiani), si cita la versione che Heinz Spoerli ideò per l’Opéra di Parigi nel 1981, ripresa dal Teatro alla Scala nel 1987 in cui brillavano Carla Fracci, Gheorghe Jancu, Bruno Vescovo e Biagio Tambone, con scene e costumi di Luisa Spinatelli, gli stessi oggi rielaborati da Angelo Sala e Maria Chiara Donato per questa nuova edizione di Olivieri.

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In SCENA I GIOVANI TALENTI DELLA SCUOLA DI BALLO DELL’ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA

In scena una sessantina di allievi fra il 2° e l’8° corso. Fra i momenti più significativi del balletto, che presenta diversi numeri pantomimici come richiede la tradizione del genere settecentesco e che metteranno alla prova i giovani danzatori, si citano la “danza degli zoccoli” di M.me Simone, così chiamata per le calzature che generano un ritmo simile a quello del tip-tap; la danza di Lise quando sogna la vita coniugale con Colas circondata da tanti figli; il Ballo dell’Albero di Maggio, con i ballerini che danzano fra una serie di nastri colorati legati a un palo decorato e il Pas de deux finale per festeggiare il matrimonio. Per i giovani musicisti dell’Orchestra, reduci dal recente successo in Oman dove alla Royal Opera House di Muscat hanno eseguito Le nozze di Figaro sotto la direzione di Sesto Quatrini nello storico allestimento di Giorgio Strehler, si tratta del debutto nella sala del Piermarini. Un debutto tanto atteso quanto impegnativo. E, come ormai consuetudine in occasione degli spettacoli che hanno per protagonisti i complessi artistici dell’Accademia, vengono coinvolti anche studenti di altri corsi, come i sarti, che dopo essersi occupati della messa a misura dei costumi, saranno dietro le quinte impegnati nelle attività di sartoria di palcoscenico, i truccatori e parrucchieri che predisporranno il trucco e le acconciature degli artisti prima dell’entrata in scena e gli allievi del corso foto, video e new media, chiamati a documentare le diverse fasi dello spettacolo.

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