Fino al 26 gennaio il volto più esclusivo della moda è protagonista a Parigi. E ad aprire l’Haute Couture nella Ville Lumiere è la maison italiana Schiaparelli, uno dei due brand scelti da Chiara Ferragni per il palco di Sanremo
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E’ un omaggio al dubbio la sfilata Schiaparelli che apre i giorni dell’Haute Couture parigina. L’ispirazione è l’inferno di Dante, secondo Daniel Roseberry allegoria dell’ambivalenza umana. La scelta è tra compiacere il pubblico o impressionare se stessi. Un viaggio nella selva oscura che per il designer americano è la perfetta metafora del tormento che si prova di fronte al blocco da disegno. Quella paura però molla fondamentale del processo creativo.
Ed è proprio addentrandosi nel buio di quel bosco che Roseberry, abbandonando le tecniche conosciute, crea qualcosa di nuovo, di sconvolgente.
“Quando sono in crisi", scrive lo stilista nella nota che accompagna la sfilata, "spesso mi consolo pensando a Elsa Schiaparelli: i codici che ha creato, i rischi che ha corso, ormai sono storia e leggenda, eppure anche lei doveva essere incerta, persino spaventata, mentre li ideava. La sua paura ha alimentato il suo coraggio, che sembra un controsenso ma è fondamentale per il processo artistico. La preoccupazione significa che vi state spingendo a fare qualcosa di sconvolgente, qualcosa di nuovo.”
In passerella nulla è come sembra, i confini tra reale e irreale si confondono in quel surrealismo di cui Elsa Schiaparelli è pienamente simbolo. Ne sono dimostrazione le paillettes degli abiti realizzate con lastre di lamiera rivestite in cuoio; la gonna ultra lavorata che non è decorata in tessuto, ma rivestita da perline in legno; il luccichio iridescente degli abiti in velluto a colonna, in realtà dipinto a mano con un pigmento che cambia colore a seconda della prospettiva, come le ali di una farfalla.
Sfilano il leopardo, il leone e la lupa: lussuria, orgoglio e avarizia danteschi, oltre a tre look per ciascuno dei nove gironi dell’inferno.
Se Dante insegna quanto la vita possa essere illusoria, allora questa collezione serve a ricordarci la necessità di fermarci di tanto in tanto per riconsiderare le nostre convinzioni.
“Inferno, Purgatorio, Paradiso: uno non può esistere senza gli altri," scrive Roseberry. "Ci viene ricordato che non c'è paradiso senza inferno, non c'è gioia senza dolore, non c'è l'estasi della creazione senza la tortura del dubbio. La mia preghiera è di ricordarmi sempre, nei giorni più difficili, quando l'ispirazione non arriva, che nessuna ascensione al cielo è possibile senza un viaggio nel fuoco, insieme alla paura che ne deriva. Lasciatemi abbracciarla sempre.”
Protagonista assoluta l’artigianalità. Il lavoro manuale del taglio grezzo dei gioielli materici che ne saltano la 'mineralità' e la naturalezza, la pittura a mano delle iconiche borse Schiaparelli "Secret" e "Face", in alligatore con venature in oro.
Chiara Ferragni ospite della sfilata
Tra le star presenti allo show non poteva certo mancare Chiara Ferragni, che per alcuni dei suoi look sanremesi indosserà gli abiti della maison di proprietà di Diego Della Valle disegnati appositamente per il Festival da Daniel Roseberry.
In ultra minidress nero con coppe a punta e dettagli dorati, capelli raccolti con onde effetto wet e orecchini rigorosamente Schiaparelli.