Natalie Imbruglia soffriva di dismorfofobia ai tempi del video di Torn

Spettacolo

Camilla Sernagiotto

A novembre si celebrerà il quarto di secolo di "Left of the Middle", l'album di debutto con cui 25 anni fa Natalie Imbruglia diventò una popstar. In un’intervista concessa all’Independent, la cantante racconta quel periodo. Dai difficili passaggi dal mondo della soap opera al pop fino al complesso del cosiddetto “one-hit wonder” a causa del singolo Torn (che inoltre è una cover), la cantante ed ex attrice svela anche che all'epoca soffriva di un disturbo per cui non voleva mostrare le proprie forme fisiche

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Natalie Imbruglia si confessa, svelando per la prima volta tante cose che non aveva mai raccontato. Lo fa durante un'intervista concessa all’Independent in occasione dei 25 anni del suo album di debutto, Left of the Middle. Quel disco il prossimo novembre compierà un quarto di secolo, motivo per cui la cantante resa famosa dal singolo in esso contenuto (la celebre canzone Torn) prende la parola. E rievoca il passato.
Imbruglia ha parlato di quei giorni, raccontando il difficile passaggio da lei vissuto, quello che dal mondo della soap opera la portò ad affermarsi nel pop.
Prima di diventare una star delle sette note, infatti, era un'attrice, impegnata sul set della serie australiana Neighbours (la stessa in cui lavorava Kylie Minogue).

Natalie Imbruglia, australiana come la collega Minogue, si è aperta in una confessione-fiume in cui racconta come ha superato il complesso del cosiddetto “one-hit wonder” a causa del singolo Torn (che inoltre è una cover, per chi non lo sapesse. E la stessa Imbruglia nell’intervista tocca anche questo punto: gli occhi sgranati di chiunque scopra che no, Torn non è una sua canzone, le hanno fatto non poco male).

Imbruglia: «All’epoca soffrivo di dismorfofobia»

Tra le rivelazioni più particolari, c'è quella riguardante la sua dismorfofobia: la star ha svelato che negli anni Novanta soffriva di un disturbo per cui non voleva mostrare le proprie forme fisiche. Per questo motivo si vestiva sempre con abiti larghi, spesso di foggia androgina, comunque poco femminili e lungi dall'essere sexy. Perfino per il videoclip di Torn ha indossato una tenuta di questo tipo, anche se il risultato è stato imprevedibile: è risultata immediatamente cool e di tendenza.

Nel videoclip della canzone, diretto da Alison Maclean e girato in un appartamento ricreato sul set, Natalie Imbruglia indossa un paio di pantaloni larghi e una felpa con il cappuccio sopra a una T-shirt. È perché «all’epoca soffrivo di dismorfofobia ed ero insicura. I pantaloni militari non erano nemmeno cool o alla moda. Mi vestivo così per non mostrare le mie forme, non volevo che qualcuno vedesse com’ero fatta», ha spiegato all’Independent.
Tuttavia nessuno all'epoca pensò che quella scelta di vestiario celasse un qualche tipo di insicurezza, anzi. L’accoppiata pantaloni casual e felpona è stata considerata, viceversa, come «una forma di coolness androgina, anche se la verità è che mi sono messa giù così perché non volevo indossare un vestito», aggiunge la star.

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Soffriva anche della sindrome dell’impostore

Natalie Imbruglia a quel tempo non se la passava affatto bene: oltre al disturbo dismorfofobico, era insicura anche delle proprie doti artistiche e professionali, di cui dubitava al punto di soffrire della sindrome dell’impostore.
«Frequentando i palcoscenici ero diventata un’intrattenitrice esperta, ma mi sembrava ben poco rispetto a quello che stavo cercando di fare come artista. E quindi non riuscivo a mettere assieme queste due cose nella mia testa», ha raccontato Imbruglia.
Credeva di non avere talento e di essere stata soltanto baciata da una sfacciata fortuna. Se già sei convinta di non essere poi tanto brava e diventi una star mondiale grazie a un brano che in realtà non è tuo ma è una cover, allora la sindrome dell'impostore diventa quasi impossibile da debellare...

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Torn, una fortuna immensa fatta su una cover

La canzone di Nataglie Imbruglia, Torn, non è la canzone di Natalie Imbruglia. Questo è l’assunto.

Ebbene sì: si tratta di una cover, di un rifacimento di un pezzo cantato originariamente in danese. Il titolo è Brændt e il brano è di Lis Sørensen, uscito nel 1993 e poi l’anno seguente in lingua inglese. Ma se pensate che la prima versione in lingua inglese uscita l'anno dopo sia quella di Natalie Imbruglia, sbagliate.
I primi a cantare il brano in inglese sono stati gli americani Ednaswap, dopodiché si è unita al coro anche la norvegese Trine Rein (in fondo a questo articolo trovate tutte le varie versioni).

«La gente è fissata» con il fatto che ha lanciato la carriera con una cover. «Ma un’artista è innanzitutto una comunicatrice (…) e certe canzoni si sposano bene con la persona. La gente entra in connessione con la mia verità, il modo in cui mi relazione con il testo e come lo comunico in modo autentico».
Non è che Natalie imbroglia (passateci questo gioco di parole): la cantante non ha mai fatto passare Torn per farina del suo sacco, anzi. Ma molti fan forse non volevano credere che quel brano non fosse suo. E infatti anche quando la si scopre una cover, dopo poche settimane ce ne si dimentica (provare per credere: tornate qui tra un paio di settimane e lo stupore sarà il medesimo di quello che provate ora). Perché Torn è Natalie Imbruglia.

Di seguito trovate tutte le varie versioni di Torn, partendo dall'originale in danese di Lis Sørensen, passando per la prima versione in inglese degli americani Ednaswap (in questa band suonavano due degli autori di Torn, Scott Cutler e Anne Preven. Invece il terzo, Phil Thornalley, che per un breve periodo ha suonato con i Cure). Si passa poi a quella della norvegese Trine Rein, che ha rifatto il pezzo nel 1996.
Per arrivare infine alla hit che ha consacrato Natalie Imbruglia a leggenda, la “sua” Torn appunto.

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