Il vaggio nel mondo dell'arte continua con una serie di spin off del format televisivo in una speciale web edition. A chiudere il cerchio l’approdo del format su ITsART
Una passione cresciuta col tempo, fatta di incontri e di storie, di viaggi e di sensazioni. Sabrina Donadel ci apre le porte, e qualche volta abbatte anche dei muri, dell'arte contemporanea. Lo fa su Sky Arte con Private Collection e poi, attraverso i social, con altre formule. Ma lei ha un unico comune denominatore: il suo intuito, il suo sapere scatenare curiosità e fascinazione.
Sabrina quando nasce il progetto Private Collection e quando nasce la tua passione per l’arte?
Tutto nasce nel 2014, anche se per lavoro mi sono sempre occupata do Arte a 360 gradi arrivando da un giornalismo di Moda, Musica, Letteratura…sono trent’anni che ho a che fare con gli artisti. Alle arti figurative mi sono avvicinata girando per gallerie e poi entrando in contatto con i collezionisti mi sono resa conto del valore, anche umano, della loro figura. Quando vedi un'opera contemporanea Jeff Koons o Maurizio Cattelan può capitare di non giustificarne il prezzo, di dire avrei potuta farla io…e allora, incuriosita, mi sono rivolta a chi collezione arte contemporanea. Ed ho raccontato 24 collezioni italiane ed estere con l’esclusività dell’andare a casa del collezionista e il privilegio di le porta di tutte le stanze.
Il focus è sull’arte contemporanea: quando inizia?
Direi che va da metà Settecento in avanti.
Ci sono artisti che hanno studi e atelier in casa?
Ce n’è ancora qualcuno che ha quel tipo di visione.
Hai riaperto le porte di 9 musei, seppur virtualmente: quale è stato il momento più intenso?
Mi ha stupito la straordinarietà del fatto. I musei erano chiusi da un anno e riuscire a farli aprire per me per una diretta instagram è stato emozionantissimo. Prima della pandemia quel mondo non era in confidenza col digitale. Siamo stati attivi nel racconto dell’arte quando tutto era spento. Questo progetto è partito a novembre 2020 e si è chiuso con la riapertura dei musei. Era fantastico alle 19 ritrovarsi col direttore del museo e io che, di nuovo, apro le porte.
Gli incontri a regola d’arte come si sviluppano?
E' un'altra iniziativa digitale. Ho pensato di fare incontrare in remoto due grandi collezionisti, fargli delle domande e loro hanno 30 secondi per rispondere, scanditi da una clessidra; essendo considerato un mondo spesso verboso ho posto un limite. Io non sono una storica dell’arte, punto a portarla alla comprensione poiché l’arte contemporanea non sempre è a portata di tutti.
Tu hai dimostrato che rendere l’arte per tutti è possibile: perché sono ancora in tanti a vedere quel mondo come esclusivo?
Appartengono a un mondo di nicchia, ci si parla un po’ troppo addosso, si tende a rimanere chiusi nel proprio circolo, la mia sfida è abbattere questa barriere. Bisogna anche aggiungere che non ci sono soldi per la cultura e.…non ci si crede. Spesso non porta denaro e quindi non si investono energie prima ancora di pensare alle risorse.
Un canale come Sky Arte in che cosa è particolarmente importante?
Ha un pregio da difendere, va tutelato come le specie in via estinzione.
Hai scelto Boosta dei Subsonica come esempio di ibridazione artistica: ci saranno altri protagonisti?
Racconto in primis la storia di una persona, siamo accomunati dalla passione per l’arte, in particolare quella figurativa. L'artista non vede il confine tra una forma espressiva e un’altra perché le arti non hanno un confine.
Essere su ItsArt è una bella soddisfazione.
Sono per il pluralismo e questa è una piattaforma che promuove la cultura italiana nel mondo. Da subito ha desiderato i miei progetti nel suo bouquet.
C’è un’opera di un autore che, anche sognando in grande, vorresti in casa?
Da sempre desidererei una delle opere di Anselm Kiefer esposte all'Hangar Bicocca.
Che accadrà nei prossimi mesi?
Uscirà un corto incentrato su arte e design da collezionista con pezzi unici: non esistendo confine tra le arti sarà un bel confronto. Ci sarà la quarta stagione di Private Collection e altri progetti che non posso ancora svelare. E un domani forse un libro.