Lady Oscar, storia del personaggio di manga e anime creato da Riyoko Ikeda

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Lady Oscar (Facebook)

Il 14 luglio è il giorno della presa della Bastiglia, festa nazionale francese. Ma anche quello in cui gli appassionati di fumetti e cartoni di tutto il mondo ricordano la morte di Lady Oscar. Era il 1° marzo del 1982, quando uno degli anime più amati di sempre arrivava in Italia sul piccolo schermo. Ecco sei curiosità sul celebre cartone animato

Dalla sua prima trasmissione, avvenuta in Giappone il 10 ottobre 1979, “Lady Oscar” ha travalicato i confini nipponici, divenendo un vero e proprio fenomeno di massa all'estero (con picchi di celebrità proprio in Italia). Ecco sei curiosità sull’anime nella giornata in cui faceva il suo ingresso in Italia, risale infatti al 1° marzo 1982 la prima puntata andata in onda in tv.
 

La storia di "Lady Oscar"

"Lady Oscar" racconta la storia di Maria Antonietta d'Austria, figlia dell'imperatrice Maria Teresa, e di Oscar François de Jarjayes, ragazza nobile, sua coetanea, comandante della Guardia Reale. Quest'ultima, cresciuta sin da bambina come un uomo, instaura con la futura sposa di Luigi Augusto, un forte amicizia. Tra le due si insinua l'amore per il conte svedese Hans Axel von Fersen. Entrambe se ne innamorano, ma il sentimento si alterna alle vicende della Rivoluzione Francese e all'amore di altri pretendenti segreti, come quello dello scudiero André.

Le rose di Versailles

Contrariamente a quello che si può pensare, il titolo originale del cartone animato ormai noto come "Lady Oscar" non era questo. Al suo debutto, l'anime tratto dal manga di Riyoko Ikeda si chiamava "Berusaiyu no bara", che tradotto significa "Le rose di Versailles". La storia di "Lady Oscar" era stata pubblicata su riviste dal 1972 al 1973 e poi raccolta in tankōbon (i libricini noti ormai in tutto il mondo col nome di manga). Nel 2016 la casa editrice giapponese Fukkan ha deciso di celebrare i 50 anni di carriera di Riyoko Ikeda, ripubblicando la storia con una nuova edizione deluxe di "Lady Oscar". Inoltre, per l'occasione, il manga ha ripreso l'antico titolo, "Le Rose di Versailles". Le rose farebbero riferimento a cinque personaggi: Maria Antonietta (a cui si associa la rosa rossa), Madame de Polignac (rosa gialla), Rosalie (bocciolo di rosa), Jeanne (rosa nera) e Oscar (Rosa bianca). Il dettaglio è svelato nelle scene finali della storia.

Oscar doveva essere un uomo

Secondo quanto riporta Just Nerd, il personaggio che ha ispirato Riyoko Ikeda nella creazione di Oscar era un uomo. Si tratta di Pierre-Augustin Hulin, militare che aveva sfidato i cannoni della Bastiglia anche se era stato un fedele servitore di Maria Antonietta. Diventato un rivoluzionario, aveva guidato l'assalto dei parigini alla fortezza. Ikeda aveva deciso di disegnare un uomo, ma alcune insicurezze sul suo stile la spinsero verso la creazione di una protagonista femminile. Ad aiutarla nella scelta, anche la scoperta che molte donne dell'epoca francese preverivano vestirsi da uomo.

Il legame dell'Italia con Lady Oscar

"Lady Oscar" arriva in Italia nel 1982, in piena esplosione della tv commerciale. Il titolo è stato ormai cambiato, cosa che faciliterà il successo del cartone animato all'estero. Il titolo fu scelto anche in seguito all'uscita del film del 1978 diretto da Jacques Demy: si intitolava "Lady Oscar" ed era un adattamento del manga originale. La protagonista era Catriona MacColl. La pellicola però arrivò in Italia solo dopo il debutto del cartone animato. Mentre in Giappone "Lady Oscar" non aveva avuto un grande successo, l'Italia se ne innamorò, diventando una delle nazioni che ha replicato la trasmissione del cartone animato con più frequenza.

Le sigle italiane

Anche l'Italia sottopose "Lady Oscar" a un cambio di titolo: si passò da "Lady Oscar" a "Una spada per Lady Oscar". Col cambio di titolo, fu anche incisa una nuova sigla. La prima era stata affidata alla voce di Riccardo Zara e I Cavalieri del Re. Il pezzo fu talmente ben accolto, da arrivare settimo in hit parade. Col cambio di titolo del cartone animato, avvenuto negli anni Novanta, fu scritta una nuova canzone da Alessandra Valeri Manera. La musica fu affidata al Maestro Ninni Carucci. Fu cantata in un primo momento da Enzo Draghi, accompagnato da Cristina D'Avena. Poi quest'ultima incise il brano da sola. Nelle repliche mandate in onda negli anni successivi è stata usata sempre quest'ultima versione.

Il sequel di "Lady Oscar"

Mentre il cartone animato non ha avuto mai un seguito, Ikeda ne ha creato uno per il manga. Oscar e André incontrano un giovane Napoleone Bonaparte durante il giuramento nella sala della Pallacorda. La ragazza è colpita dal carisma del futuro imperatore di Francia e tutta questa storia finisce in "Eroica – La gloria di Napoleone" (titolo originale: "Eikō no Naporeon – Eroika").

La morte di Lady Oscar

Con la presa della Bastiglia, il 14 luglio 1789, cade il simbolo dell’Ancien Régime. Anche l’anime giapponese “Lady Oscar” ricorda lo storico episodio. La sesta figlia femmina del generale De Jarjayes, cresciuta come un maschio e introdotta all'addestramento militare, si schiera dalla parte del popolo durante la presa della Bastiglia e muore colpita al petto, un giorno dopo la morte del suo amato André, colpito a sua volta da una pallottola vagante.

Un fotogramma  del cartone animato Lady Oscar, del giapponese Osamu Dezaki.   E' morto il registra di animazione Osamu Dezaki un importante pezzo di storia dell'animazione giapponese conosciuta a livello mondiale.
©Ansa

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