Hu e quel ripartire dalla fine che si chiama End (feat Merlot)

Spettacolo

Fabrizio Basso

Dopo il successo di Sanremo Giovani, in cui ha riscosso il consenso di critica e pubblico, questa giovane artista, tra le pochissime nel panorama musicale italiano ad essere cantautrice, producer e polistrumentista, torna con un brano che segna l'inizio di un nuovo percorso. L'INTERVISTA 

Un brano che si compone con la preziosa tecnica del kintsugi. Il brano, accompagnato da un video, è stato scritto dalla stessa Hu, nome d’arte di Federica Ferracuti, insieme a Marco Placanica e Hila Narducci, con la produzione di Piraña Films e la regia di Marco Placanica. La scena si apre con la vista frontale di un letto, i protagonisti sono Hu e M.e.r.l.o.t. avvolti in giochi di luce che, nel corso del video, trasmettono in maniera perfetta il concept del brano: l’evolversi di una storia fatta di adattamento e di rinascita dopo una rottura, per insegnarci che la fine di una relazione è solo un rito di passaggio per ricostruire una versione più bella e preziosa di sé stessi. E a proposito di cose belle, Hu farà parte della squadra che accompagnerà Emma Marrone, riconfermato giudice di X Factor, in tour.

Federica, un'altra bella notizia la collaborazione con Emma.
Davvero. Infatti in questo periodo sono sempre in viaggio, sono una scheggia impazzita. Sto preparando il mio tour e quello di Emma. Per lei suonerò pianoforte,  tastiere, synth e alcune parti di chitarra.
Perché hai scelto End come singolo per l’estate e perché il feat con Merlot?

Per la sua natura ibrida, un po’ sperimentale ma con una struttura pop. E’ stata talmente naturale la sua genesi, è nata con alcuni amici e la ho scritta nel tragitto da casa allo studio in 15 minuti.
Come nasce?
Viene da una relazione finita e mi sono messo nei panni dell’altra persona. Sento sempre la necessità di evolvere e ti dico che questa canzone aveva bisogno di uscire ora che riparte la musica. Ho sentito tanti racconti sulle relazioni durante il lockdown, sono stata la prima a mettermi in discussione. Ho trovato un altro approccio alla scrittura e ora so dove voglio andare.
C’è ancora l’eco dei passi che se ne vanno?
Il rumore si sente sembre, bisogna saper volere bene al male, alle situazioni che non sono andate.
La parola Diamanti mi ricorda Fabrizio De Andrè: cambiano tempi e modalità ma certe verità restano immutabili?
Sono cresciuta con Angelo Branduardi. Poi sono arrivati Franco Battiato, Fabrizio De Andrè, i Led Zeppelin e i Pink Floyd. Io vengo da una profonda ricerca, prima delle canzoni scrivevo poesie. Spesso dimentichiamo il senso delle parole. Occorre lavorare con qualità. Sono una romanticona che fa musica per amore. E mi ritengo fortunata a essere stata accolta da Warner Music. Percepisco una depressione legata al nostro mondo in questo periodo che ha sollevato i veri problemi della musica: bisogna fare cose che non ci rappresentano.
Si può dire End ma amare ancora?
Certo. Il senso di amore lo ho imparato dalla mia famiglia, dai mie genitori e da mio fratello. La cura di certi sentimenti è la chiave della vita. Per Dante muoveva pure le stelle. Il senso di amore è legato alla vita stessa.
Come è cambiata la tua vita dopo Sanremo?
E' migliorata. Il Festival è un frullatore e finché ci sei dentro non te ne accorgi. E' stata la mia prima volta in tv e mi ha portato a conoscere molti artisti. Il segreto è non aspettarsi niente e io sono organizzata ma non sono una stratega. Ho studiato molto, mi sono affacciata al panorama internazionale. Sarò al Primavera Sound Festival di Barcellona nell’edizione online.
Cantautrice, producer e polistrumentista in una Italia antica che non crede che una sola persona possa fare bene tante cose: come possiamo cambiarla?
Justin Bieber è un polistrumentista, sa suonare tutto. Fanno concerti assurdi, sono fenomeni. Io vado per la mia strada, non vivo di aspettative. Non voglio perdere la mia identità artistica.
In cosa oggi ti senti più bella e preziosa?
In una sincerità che mi fa essere senza filtri.
Il tuo progetto nasce nel 2016, cinque anni dopo sei soddisfatta? Guardi con tenerezza alla te di allora?
Ho iniziato a 11 anni e ora ne ho 27. Ho studiato chitarra jazz, la famiglia mi ha supportato. Ho passato tanto tempo nei backstage a imparare anche come si ordinano i cavi ai concerti, Non è cambiato tanto dai miei primi concerti solo che ora mi domando se mi merito quello che ho.
Senti ancora un gran casino nella tua testa?
Sta bene. Sono severa con me stessa. Mi sveglio alle 6 e vado a correre. La mattina mando mail e poi al lavoro. Dal lato sentimentale prima stavo zitta, ora ho smesso di tacere e dico quello che penso.
Possiamo aspettarci un disco?
Sono già pronti circa 40 pezzi, li ho scritti in tre mesi; ora mi vivo la fase dei concerti e poi se ne parla.
Che accadrà in estate oltre al tour con Emma?
Ho già delle date mie che verranno annunciate a breve. La mia vita è sul palco.

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