Sindrome di Stendhal, l'album d'esordio di Emanuele Aloia

Spettacolo

Sabrina Rappoli

E' una delle novità più interessanti del panorama musicale italiano, virale sui social e con milioni di stream. Emanuele Aloia, dopo tanti singoli di successo pubblica il suo primo album, nel segno dell'Arte

 

Musica e Arte. Un binomio praticamente indissolubile, per Emanuele Aloia, giovane cantautore che a soli 22 anni ha scelto di presentare il suo album d’esordio alla Galleria degli Uffizi, a Firenze. Sindrome di Stendhal, questo il titolo, è la naturale conseguenza del suo percorso artistico, come spiega lui stesso. “La sindrome di Stendhal è un disturbo che insorge nelle persone che di fronte alla vista di opere d’arte percepiscono vertigini o senso di smarrimento e quindi in automatico ho voluto collegare tutte le canzoni presenti nell’album attraverso questo concetto”.

un successo partito dai social

Il suo successo è partito dai social. E’ lì che Emanuele spopola; è lì che sono diventati virali i suoi brani L’urlo di Munch, I girasoli, Il bacio di Klimt; lì che si è fatto conoscere e apprezzare da un esercito di giovanissimi. “In realtà non mi sento la responsabilità addosso, ma personalmente è un onore e mi emoziono quando ricevo messaggi dai professori che mi dicono che riescono ad avvicinare i loro studenti alle materie artistiche o letterarie attraverso le mie canzoni. Per me è una grandissima soddisfazione!”.

l'amore per l'arte nasce da un brutto voto

Perché è proprio l’Arte a ispirare tanto Emanuele? “Tutto nasce da un brutto voto”, spiega. “Una volta fui beccato da un’insegnante a copiare e presi zero spaccato. Così fui costretto a recuperare: rischiavo altrimenti di non essere ammesso alla maturità!”.

Nella Sala dedicata a Sandro Botticelli, Emanuele ha cantato Romeo e Giulietta, brano che contiene diversi riferimenti al pittore della Primavera. Poi si è confrontato sul ruolo dell’Arte con il direttore del museo Eike Schmidt; tutto senza soggezione, ma “con rispetto per il luogo dove mi sono trovato a suonare”, confessa.

l'arte mezzo di comunicazione e fine personale

“Io credo che l’Arte sia un mezzo di comunicazione e un fine personale per ogni artista che magari dipinge un’opera o scrive una canzone, perché l’Arte secondo me si riferisce a differenti cose, che possono essere la pittura, la scultura, la musica”.

Magari l’esibizione di Emanuele Aloia agli Uffizi porterà un boom di ingressi, proprio come accadde dopo la visita a sorpresa di Chiara Ferragni, al prestigioso museo fiorentino.

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