Dal 22 al 28 settembre Milano ospita la settimana della moda. Un’edizione che vedrà protagoniste le collezioni Donna e Uomo Primavera/Estate 2021. Sfilate e presentazioni fisiche e digitali, con una predominanza di quelle dal vivo
159 appuntamenti in calendario. Quella che si aprirà a Milano il prossimo 22 settembre sarà una settimana della moda che va verso la normalità. Una normalità con tutte le dovute precauzioni, come il rispetto di ferree regole di comportamento anti Covid, ma molto vicina a come ce la ricordiamo. Perché l’energia e la voglia di ricominciare è tanta e lo si vede dal numero dei brand che presenteranno le proprie creazioni. Chi in digitale, chi in fisico, chi in entrambi i modi, quel phygital coniato appositamente per questi tempi incerti.
“Nell’anno del Covid, la moda sta dimostrando, nonostante le mille difficoltà, molto cuore, grande forza ed unità.” Ha dichiarato il Presidente di Camera Nazionale della Moda Italiana, Carlo Capasa. “È l’anno in cui i grandi Brand, stanno rispondendo in maniera esemplare alle necessità della nostra industria e delle persone. Abbiamo lavorato per presentare una Fashion Week che rispetti tutte le norme di sicurezza e sia in adempimento alle norme governative e alle ordinanze regionali. In questo momento stiamo cercando di dare un messaggio di grande positività con tanti appuntamenti sia fisici che digitali. La nostra piattaforma che è nata come risposta al distanziamento sociale e alla difficoltà di viaggiare imposta dalla situazione sanitaria mondiale, rimane anche in questa edizione uno strumento imprescindibile, funzionale e creativo progettato per amplificare in tutto il mondo la settimana della moda di Milano". Si perché se saranno presenti diversi i buyer provenienti dall’Europa, pochi saranno quelli in arrivo da oltreoceano. Molti dovranno ragionare a distanza e vedere quindi su uno schermo anche le sfilate che avranno luogo dal vivo.
Il debutto di Valentino e la sfilata di Armani in diretta tv
Tra le più importanti novità la presenza di Valentino. La maison ha scelto infatti di sfilare eccezionalmente a Milano con una collezione co-ed per dare un contributo a quel sistema italiano di cui Valentino si sente fortemente parte. Tempi nuovi e modi nuovi di raccontarsi come quello voluto da Giorgio Armani che per la sua prima linea ha scelto una modalità inedita. La sfilata primavera/estate 2021 uomo e donna sarà trasmessa integralmente, per la prima volta in assoluto, in televisione. Una decisione presa dello stilista per permettere che il défilé, registrato a ‘porte chiuse’, possa raggiungere il grande pubblico.
Grandi nomi quindi ma anche giovani emergenti come quelli ospitati nel Fashion Hub o le 21 scuole presenti sulla piattaforma di Camera della Moda. E poi uno sguardo attento sul mondo perché la moda sa e deve dare spazio a una pluralità di voci, indipendentemente dalla loro provenienza. Come l’evento digitale “WE ARE MADE IN ITALY - The Fab Five Bridge Builders”, che vedrà protagonisti 5 POC (people of colour) Talents. Un’iniziativa che ha come mentori Stella Jean e Edward Buchanan e che è solo il primo di molti altri progetti che si muovono verso il futuro di una nuova Italia.
Spazio anche a 7 designer libanesi con l’evento Spotlight on Lebanese Designers in segno di solidarietà alla popolazione libanese dopo l’esplosione dei primi di agosto.
Il coraggio grande protagonista di questa nuova edizione della fashion week
Ma quella che vedremo fra poco più di 10 giorni sarà una fashion week dove protagonista è soprattutto il coraggio, il coraggio di mettersi in gioco e di andare avanti percorrendo strade nuove in un momento in cui i numeri non sono certo incoraggianti. “In questo momento le nostre previsioni ci danno una riduzione del 29% dei nostri fatturati, è tantissimo, l’anno scorso facevamo circa cento miliardi.” ci spiega Capasa. “Non dobbiamo dimenticarci che la nostra industria è la prima tra gli esportatori italiani, esportiamo più di 70 miliardi. Sono numeri difficili, ma contiamo in un rimbalzo nel 2021 e soprattutto nel 2022 per ritornare agli allori dell’Italia come Paese che porta avanti fatturati importanti grazie ad aziende piccole e grandi.”
La moda, settore strategico per la nostra economia, va quindi aiutata, prosegue Capasa. “L’Italia ha una filiera importante, siamo la seconda industria del Paese. Soprattutto siamo i primi in Europa con il 41% della produzione, i secondi sono i tedeschi con l'11%, i francesi terzi con solo l’8% perché producono tutto da noi. Questa incredibile massa di artigiani che lavora a stretto contatto con le grandi industrie va preservata e aiutata, dobbiamo dare una spinta forte a tutto quello che facciamo nel nostro Paese.”