Valentino Haute Couture, Pierpaolo Piccioli riporta al centro la creatività

Spettacolo

Nicoletta Di Feo

foto valentino

Valentino riporta l’Alta Moda a Roma e lo fa con una collezione che vuole segnare una rinascita. Nel luogo dove si fabbricano i sogni, a Cinecittà, Pierpaolo Piccioli presenta i suoi 15 abiti di Haute Couture attraverso una performance quasi magica che è un dialogo tra umanesimo e digitale.

 

Dopo anni di passerelle a Parigi Valentino riporta l’Haute Couture a Roma, precisamente a Cinecittà, nel luogo dove nascono i sogni. Del resto che cos’è l’Alta Moda se non il sogno più grande.

“Non bisogna essere avari con i sogni, ma sognare in grande" ci racconta Pierpaolo Piccioli a margine della performance, "Per questo ho esagerato con le proporzioni, proprio per dare l’idea del sogno che per me è una cosa ben diversa dalla favola: le favole sono lontane e irraggiungibili, mentre il sogno è qualcosa di realizzabile. Non voler essere subito già così senza sogni, scriveva Pier Paolo Pasolini nelle sue Lettere Luterane, questa frase è una scritta al neon nel mio studio e ce l’ho davanti ogni mattina.”

 

Pierpaolo Piccioli, "ho esagerato con le proporzioni per dare l'idea del sogno

Nella collezione tutto è portato all’estremo: abiti dai 4 ai 5 metri di lunghezza e con 100 metri di ruches. Il risultato è leggerezza e grazia. Quella grazia, ci racconta Piccioli, “che non c’entra nulla con la bellezza fisica, anzi ho sempre pensato che la diversità sia un valore. La grazia è un approccio alla vita, è un modo poetico di guardare anche le cose brutte della vita, è un modo di reagire alle difficoltà.”

 

 

l'essere umano al centro della collezione

Al centro di tutto l’essere umano, colui che questi vestiti li indossa e colui che questi vestiti li crea. E proprio nel rispetto dell’essere umano, per tutelare la salute dei propri dipendenti, la maison Valentino e il suo direttore creativo hanno organizzato la produzione in modo da impedire che non più di una sarta lavorasse contemporaneamente allo stesso abito costringendoli però a posticipare l’evento di presentazione al 21 luglio.

“Per troppo tempo la moda è stata al lato della conversazione del sistema", afferma Piccioli, "Io credo che in questo momento sia importante che al centro stiano la creatività e le persone, quelle le persone che fanno la moda e rendono possibili i nostri sogni.”

 

12 abiti bianchi, una pagina per ricominciare a scrivere nel segno della creatività

Una collezione bianca, come una pagina su cui ricominciare a scrivere tenendo ben presente chi si è e dove si vuole andare. Una collezione che segna, dopo un periodo di riflessione durante il lockdown, una grande rinascita.

Sopra queste leggere forme in movimento è il video digitale di Nick Knight, visionario creatore di immagini, a proiettare luci e colori. E con questa performance nello Studio 10 di Cinecittà, a metà tra umanesimo e digitale, il direttore creativo di Valentino ha trascinato anche noi nel suo immenso sogno.

 

conversazione tra umanesimo e digitale,  dove il digitale entra a far parte del processo creativo

Un altro modo di raccontare la moda, capace di emozionare rendendo reale la magia. Una conversazione tra il linguaggio volutamente freddo del video di Nick Knight e il calore umano raccontato da 15 abiti bianchi.

“Mi piaceva questa conversazione tra l’aspetto umano delle persone, del bianco che in qualche modo raccontava senza trucchi l’atelier, i tavoli, quel lavoro minuzioso che sembra semplicissimo ma che non lo è, perché quella semplicità apparente proviene da un complessità risolta. E non volevo che il digitale fosse un modo per trovare un compromesso con una sfilata, volevo piuttosto che entrasse a far parte del processo creativo”.

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