
Fino al 24 febbraio è possibile visitare l'esposizione di immagini utilizzate per insegnare ai sistemi di intelligenza artificiale come "vedere" il mondo. Foto condivise online che "spesso diventano materia prima per la classificazione e sorveglianza degli individui"

L'Osservatorio Fondazione Prada, fino al 24 febbraio, ospita la mostra "Training Humans", concepita da Kate Crawford, artista, professoressa e studiosa nell'ambito dell'intelligenza artificiale e Trevor Plagen, artista e ricercatore (Foto: Ufficio Stampa Fondazione Prada)
Firenze, Kurt Cobain in mostra a Palazzo Medici Riccardi. FOTO
Si tratta della prima grande mostra fotografica di immagini di training, ossia repertori di foto utilizzate per insegnare ai sistemi di intelligenza artificiale come "vedere" e classificare il mondo. (Foto: Ufficio Stampa Fondazione Prada)
Bergamo, in mostra "Tiziano e Caravaggio in Peterzano". FOTO
La mostra esplora l'evoluzione delle immagini di training dagli anni Sessanta a oggi. (Foto: Ufficio Stampa Fondazione Prada)
Le 40 mostre da vedere nel 2020
"Quando abbiamo iniziato a elaborare l'idea della mostra - hanno detto gli artisti - volevamo raccontare la storia delle immagini utilizzate per il riconoscimento di esseri umani nel settore della computer vision e dell'intelligenza artificiale". (Foto: Ufficio Stampa Fondazione Prada)

"Volevamo riflettere sulla materialità dell'IA e considerare queste immagini materiali come parte di una cultura visuale in rapida evoluzione e fondata sulle macchine". (Foto: Ufficio Stampa Fondazione Prada)

Il progetto interroga lo stato attuale dell'immagine nell'intelligenza artificiale e nei sistemi algoritmici, dall'istruzione e la sanità alla sorveglianza militare. dall'applicazione della legge e la gestione del sistema delle risorse umane al sistema di giustizia penale. (Foto: Ufficio Stampa Fondazione Prada)

Nell'esposizione sono affrontate due tematiche chiave: la prima è la rappresentazione, l'interpretazione e la codificazione di esseri umani attraverso dataset di training; la seconda è la modalità con cui i sistemi tecnologici raccolgono, etichettano e utilizzano questi materiali. (Foto: Ufficio Stampa Fondazione Prada)

La mostra è concepita come una ricostruzione storica a partire dalle prime immagini utilizzate per esperimenti di riconoscimento facciale finanziati dalla Cia nel 1963, fino a oggi. (Foto: Ufficio Stampa Fondazione Prada)

Se negli anni Novanta sono state create raccolte di ritratti di persone con lo scopo di ottenere "benchmark standard" che avrebbe permesso ai ricercatori di creare algoritmi basandosi su un database comune di immagini, oggi, con la diffusione di internet e l'aumento esponenziale di immagini, si è smesso di utilizzare le collezioni del governo. (Foto: Ufficio Stampa Fondazione Prada)

"Questa mostra" - si legge nel comunicato stampa di lancio - "vuole aprire le scatole nere dell'intelligenza artificiale. Affronta i preconcetti, le supposizioni, gli errori e le posizioni ideologiche all'interno di queste tecnologie". (Foto: Ufficio Stampa Fondazione Prada)

La mostra si propone quindi di mettere in evidenza le pratiche di "classificazione sociale, sorveglianza e segmentazione". (Foto: Ufficio Stampa Fondazione Prada)



La mostra è inoltre accompagnata da una pubblicazione illustrata della serie "Quaderni" pubblicata da Fondazione Prada, che include una conversazione tra Crawford e Paglen sui complessi temi affrontati nel loro progetto. (Foto: Ufficio Stampa Fondazione Prada)

(Foto: Ufficio Stampa Fondazione Prada)

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