Petra: in arrivo su Sky Cinema la serie tv sulla detective spagnola più famosa

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Il personaggio è nato dalla penna di Alicia Gimenez-Bartlett: i suoi libri in Italia hanno venduto oltre un milione e mezzo di copie. Petra sarà interpretata da Paola Cortellesi e i quattro episodi della serie tv andranno in onda il prossimo anno su Sky Cinema

Il terzo episodio sarà ambientato, anche, nel vecchio palasport di Genova, struttura che ha visto decine di gare di atletica indoor, concerti dei Beatles, Sinatra e Pavarotti, e perfino l'unica edizione del Superbowl italiano nel 1983. Qui, la detective di Barcellona più famosa del mondo, Petra Delicado, indagherà su una setta russa che costringe i giovani adepti ad evirarsi. È questa la trama della nuova serie tv targata Sky con Cattleya e Bartlebyfilm, “Petra” in onda dal 2020 su Sky Cinema. La detective, interpretata da Paola Cortellesi, sarà la protagonista di quattro storie gialle al femminile.

La scrittrice: “Un’eroina femminista”

Petra Delicado è la protagonista della saga bestseller della scrittrice spagnola Alicia Gimenez-Bartlett che in Italia ha venduto (con Sellerio) oltre un milione e mezzo di copie. “Petra è bella, è tosta, è ironica: un personaggio autobiografico", ride Alicia Gimenez-Bartlett quando racconta il suo personaggio, consapevole di aver creato “un’eroina” che in qualche modo ha anticipato negli anni '90 i movimenti neo femministi. "L'onda del cambiamento - sottolinea la scrittrice - in Spagna è molto forte, forse un po' meno in Italia, per l'influenza della Chiesa, che non è un'amica naturale della donna. La fiction non può cambiare la realtà, ma può dare un contributo”. Poi rivela: "Sto scrivendo la biografia di Petra: non ci saranno casi polizieschi, nè cadaveri, nè delitti, ma i lettori potranno finalmente sapere qualcosa di più del suo passato, della sua famiglia, dei suoi studi, dei suoi mariti".

L’attrice: “È fuori dagli schemi, perciò la amo”

"Mi sono innamorata subito di Petra, perché è una donna che si è liberata dai clichè femminili, dal giogo dei ruoli che ci impone la società o ci imponiamo noi stesse", aggiunge Cortellesi. “È una donna che prende in mano la sua vita e se ne assume i rischi, senza accettare compromessi né legami. È fuori dagli schemi, dall'etichetta femminile o femminista, perciò la amo”. Sulla questione femminile in Italia, sottolinea: "Anche qui ci sono movimenti femministi, ma o non se li fila nessuno, o c’è qualcuno che si permette di metterli in discussione come è successo qualche settimana fa", dice alludendo al congresso delle famiglie di Verona.

La regista: “La protagonista è una donna libera”

A dirigere Paola Cortellesi nella nuova serie è Maria Sole Tognazzi, che debutta alla regia di una serie tv e torna a lavorare con Cortellesi dopo Passato prossimo (2003), il film che le valse il Globo d'oro per la miglior opera prima e un Nastro d'argento come miglior regista esordiente. “È una gioia infinita ritrovare Paola. Avevo letto tutti i romanzi di Petra e mi ero subito appassionata. Fa parte della tipologia di figure femminili che mi piacciono: donne libere, sole, o che decidono di stare in coppia con chi vogliono". "Una femminista 2.0", le fa eco Nils Hartmann, direttore delle Produzioni originali di Sky, "un personaggio fuori dagli stereotipi, capace di sottolineare la sua autonomia in modo molto naturale e ironica".

La scelta di Genova

Per adattare, nei quattro episodi, i primi quattro romanzi della saga (Riti di morte, Giorno da cani, Messaggeri dell’oscurità, Morti di carta), gli sceneggiatori Giulia Calenda, Furio Andreotti e Ilaria Macchia si sono impegnati ad attualizzare le tecniche investigative, "rispettando però il cuore del giallo", spiegano. L'azione si sposta da Barcellona a Genova: "Cercavamo una città che avesse alcuni elementi chiave come il mare, il porto, la varietà dei luoghi e le differenze di classe che spesso fanno da sfondo alle storie. E un centro industriale: Genova ci è sembrata perfetta", spiega Riccardo Tozzi, fondatore e co-ceo di Cattleya, rivelando che si pensa già a un sequel, anche perché i romanzi della saga sono almeno una decina. Le riprese si sono svolte fino a metà aprile in decine di location del capoluogo ligure (anche sotto lo scheletro del ponte Morandi), per spostarsi poi a Roma.

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