Milano wine week, la Vendemmia è a Montenapoleone

Spettacolo

Maria Teresa Squillaci

Renzo Rosso, fondatore di Diesel, con Arianna Alessi da Marni per la Vendemmia di Montenapoleone 2018
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Vino e moda sono due mondi che hanno in comune molto più di quello che si possa pensare e dall'8 al 14 ottobre si incontrano nelle vie del lusso. Nella boutique di Marni abbiamo intervistato Renzo Rosso che ci ha parlato del suo sogno: l'atelier del vino

È di moda la Vendemmia. “Perché gli abiti ti fanno stare bene fuori mentre un bicchiere di buon vino ti deve dare una sensazione di benessere dentro” lo dice Renzo Rosso che oltre a essere stilista e imprenditore, ha fondato la “Diesel Farm”, un’azienda agricola biologica di 100 ettari sulle colline tra Bassano e Marostica che definisce “la sartoria del vino”.

Con i suoi prodotti ha partecipato alla nona edizione della Vendemmia di Montenapoleone che si svolge dall’8 al 14 ottobre nelle vie del lusso di Milano. Qualcosa di simile a una fashion week del vino in cui i brand del mondo enologico selezionati dal Comitato Grandi Cru d’Italia incontrano le maison della moda.

Si passa da un negozio all’altro e si può fare shopping con un calice in mano. Noi abbiamo provato il “Bianco di Rosso” nella boutique di Marni: “Moda e vino sono due dei principali pilastri del lusso e io ho messo la mia esperienza nel settore fashion in quello dell’enologia, dalla cura delle etichette al design delle bottiglie”.

La prima bottiglia è del 1999, oggi la produzione ha ancora numeri limitati ma il progetto per il futuro è creare “l'atelier del vino”, una cantina iper tecnologica, con tutte le fasi di vinificazioni a vista in un'unica area: “ Il mio sogno è che i grandi ristoratori, da Cracco a Oldani, producano i loro blend, che metteremo poi insieme in un’unica barrique in modo da produrre un vino che sarà unico come un vestito fatto da un sarto”.

Non solo i prodotti della Diesel Farm abbinati all’eleganza di Marni, durante la Vendemmia di Montenapoleone le etichette di Zenato e Sansonina si uniscono alle creazioni di Alberta Ferretti, il saper fare di Santoni a quello della Cantina Velenosi, Baldinini con Tenuta Mara, Pinko incontra i vini Triacca e Valdo Spumanti è con Stella McCartney.

La realtà è che moda e vino hanno molto più in comune di un semplice aperitivo in una boutique. Sono entrambi settori trainanti dell’export italiano e hanno una schiera di fan - fashion victim da una parte ed enoappassionati dall’altra - che li seguono con attenzione maniacale. Tutti e due devono affrontare la “democratizzazione del lusso”: gli stilisti fanno i conti con l’avanzata delle grandi catene low cost e anche nel vino i consumatori si dividono tra segmento top e low budget. Infine ad accomunarli c’è la sfida della sostenibilità: il vino del futuro è biologico e prodotto nel rispetto della biodiversità così come alla moda si chiede di essere sempre più green. “Coniugare etica ed estetica è la grande necessità di oggi – spiega Renzo Rosso – forse è più facile nell’enologia che nel mondo fashion, ma ci stiamo lavorando”.

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