
Fino al prossimo 24 febbraio al Museo del Vittoriano, in mostra 50 opere di alcuni dei più noti rappresentanti dell’espressionismo astratto provenienti dal Whitney Museum. Da Jackson Pollock a Mark Rothko, passando per Willem de Kooning e Franz Kline. LA FOTOGALLERY

Ancora prima che la rivista 'Life', nel 1949, si chiedesse con un servizio nelle pagine centrali se fosse lui il più importante artista americano vivente, Jackson Pollock è già nella storia come il "primo artista americano" (foto di Costanza Ruggeri/Sky Tg24)-
Il sito ufficiale della mostra
L'esposizione accoglie uno dei nuclei più preziosi della collezione del Whitney Museum di New York: Jackson Pollock, Mark Rothko, Willem de Kooning, Franz Kline e molti altri rappresentati della Scuola di New York irrompono a Roma con tutta l’energia e quel carattere di rottura che fece di loro eterni e indimenticabili “Irascibili”.
La mostra a Roma
La celebre foto degli "irascibili", scattata da Nina Leen nel 1950, segna una tappa fondamentale nell'arte americana. Si riconoscono Pollock, de Kooning, Rothko, Newman e Motherwell, Adolph Gottlieb, William Baziotes, James Brooks, Hans Hofmann, Bradley Walker Tomlin, Jimmy Ernst, Weldon Kees, Ad Reinhardt, Richard Pousette-Dart, Fritz Bultman, Theodoros Stamos, Clyfford Still e Hedda Sterne, unica donna del gruppo.
La mostra a Roma
Classe 1912, originario di Cody (nel Wyoming), Jackson Pollock trascorre l'infanzia tra la California e l'Arizona. Sono i tempi della Grande Depressione e il padre è costretto a frequenti trasferimenti per trovare lavoro. E' proprio osservando l'arte dei nativi americani che Pollock inizia a sperimentare quella che diventerà una prerogativa della sua arte, il 'dripping': un modo di dipingere del tutto inedito, un mix tra la ritualità di una danza indiana primitiva e la modernità di una performance -
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Pollock usa vernici industriali mischiate a colori ad olio, che fa colare direttamente dal pennello, da bastoncini o da stecche. "Continuo ad allontanarmi sempre di più dai soliti strumenti del pittore come cavalletto, tavolozza, pennelli, ecc. Preferisco bastoncini, cazzuole, coltelli e lasciar sgocciolare la pittura fluida o un impasto pesante con sabbia, vetri rotti o altri materiali estranei aggiunti" -
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Tra le opere presenti alla mostra il celebre Number 27, la grande tela di Jackson Pollock lunga oltre 3 metri, resa iconica dall'equilibrio fra le pennellate di nero e la fusione dei colori più chiari -
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Anticonformismo, introspezione psicologica e sperimentazione sono le tre linee guida che accompagnano lo spettatore della mostra 'Pollock e la Scuola di New York' -
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