Da San Nicola a Babbo Natale, le origini del mito

Spettacolo
Una rappresentazione classica di Santa Claus (Getty Images)
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La leggenda del personaggio più amato dai bambini, che nella notte tra il 24 e il 25 dicembre porta regali in tutto il mondo, sarebbe nata nell’attuale Turchia intorno al IV secolo d.C.

Babbo Natale non sarebbe vissuto sempre al Polo Nord. Per risalire agli albori della sua storia bisogna tornare molto indietro nel tempo. E precisamente nel IV secolo d.C. a Mira, la cittadina dell’allora impero romano in Asia Minore. Qui visse un vescovo cristiano divenuto santo che, con le sue azioni frutto di una commistione di storia e leggenda, si guadagnò la reputazione di dispensatore di doni e protettore dei bambini. Si chiamava Nicola e queste sue caratteristiche sono rimaste immutate attraverso i secoli, andando a connotare anche l’odierna figura di Santa Claus.

 

Alle origini del mito – Nel viaggio attraverso la storia e il mito, Babbo Natale ha conservato tracce del suo antico nome. Santa Claus, così come è conosciuto nel mondo anglofono, deriva, infatti, dal nome latino di San Nicola: Sanctus Nicolaus. Nicola era un greco nato presumibilmente intorno al 280 d.C. e vissuto a Mira in Asia Minore, l’attuale Turchia. Divenne vescovo della città e strenuo difensore delle fede cristiana durante la persecuzione dell’impero romano che cessò quando l’imperatore Costantino emanò nel 313 l’Editto di Milano che ne autorizzava il culto. Le sue spoglie furono trafugate nei primi anni dell’XI secolo dalla città di Mira e portate a Bari, nella Basilica che porta il suo nome dove tutt’ora sono conservate. L’iconografia classica ha tramandato un’immagine del santo molto diversa da quella che rappresenta il Babbo Natale contemporaneo. Così, l’antropologa forense dell’Università di Manchester, Caroline Wilkinson, quando la cripta di San Nicola fu restaurata durante gli anni 50 del novecento, ricostruì il suo volto attraverso misurazioni, foto e radiografie di cranio e ossa e un software di ricostruzione facciale. Il risultato di questo complesso lavoro fu un uomo anziano, dalla pelle olivastra e la barba e i capelli grigi.

 

Tra storia e leggenda – La reputazione di San Nicola come dispensatore di doni e protettore dei bambini, sarebbe legata in particolare a due episodi leggendari come ha spiegato lo storico Gerry Bowler, autore del libro “Santa Claus: A Biography”. San Nicola salvò tre sorelle dalla prostituzione donando in maniera anonima tre sacchi d’oro al padre che così poté pagare i suoi debiti e dare una dote alle figlie. Nel secondo episodio si racconta che il santo abbia resuscitato tre bambini che erano stati fatti a pezzi e serviti come cibo ai clienti dal proprietario di una locanda. Le leggende e i miracoli di San Nicola divennero in seguito culto, diffondendosi in tutta Europa.

 

Da San Nicola a Babbo Natale -  La Riforma protestante del Cinquecento bandì il culto dei santi da gran parte del Nord Europa. Il mito si dovette così riadattare alle nuove limitazioni, alimentando la nascita di personaggi dalle caratteristiche di volta in volta diverse a seconda dei Paesi d’origine. Tutte questo bagaglio di racconti e leggende sbarcò anche in America, trasportato dagli immigrati nordeuropei trasferitisi nel Nuovo Mondo. Qui, a partire dagli inizi dell’Ottocento, nelle opere di poeti e scrittori si cominciò a leggere di un uomo che viaggiava sulla sua slitta volante trainata da otto renne dispensando doni ai bambini buoni. Venne recuperata l’antica leggenda di San Nicola e il Natale divenne una festa legata soprattutto alla famiglia. La figura di Babbo Natale come noi oggi la conosciamo si standardizzò e diffuse in tutto il mondo anche grazie alla pubblicità della Coca-Cola che ne coniò l’abito rosso. I soldati americani sbarcati in Europa durante la Seconda guerra mondiale fecero il resto, diffondendo la nuova iconografia. Finì così il lungo viaggio di San Nicola, ma ne iniziò subito un altro che si compie ogni anno, nella notte tra il 24 e il 25 dicembre.

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