"Salviamo le scarpette rosse di Dorothy", museo Usa lancia la campagna
Spettacolo
Lo Smithsonian Institute di Washington ha inaugurato una singolare raccolta fondi: un crowdfunding per restaurare le celebri calzature rosse indossate da Judy Garland nel film "Il mago di Oz". Obiettivo: mettere insieme 300mila dollari
Lo Smithsonian’s national museum of natural history di Washington ha lanciato una campagna sulla piattaforma di crowdfunding Kickstarter per salvare le scarpette rosse indossate da Dorothy, interpretata da Judy Garland, nel film "Il mago di Oz" (1939). L'obiettivo è raccogliere i 300mila dollari che permetteranno al museo di restaurarle e riportarle al loro brillante splendore.
Un restauro necessario - Queste scarpe, costruite negli Mgm Studios negli anni '30, non sono state fatte per durare. Tuttavia, grazie al successo riscosso dal film sono ancora oggi un'icona importantissima per il museo. Esposte dal 1979 continuano ad attrarre visitatori di tutte le età. All'uscita del film avevano incantato grandi e piccini con il loro colore brillante, ma ora il rosso rubino dell'epoca è solo un lontano ricordo. I fondi raccolti con la campagna di crowdfunding non solo aiuteranno il museo a finanziarne il restauro, ma verranno destinati anche all'acquisto di una tecnologia che aiuti a preservare le "magiche" scarpette.
Non sarà facile - Melinda Machado, portavoce del polo museale americano, ha dichiarato che la conservazione di queste scarpe è complicata. Sono stati impiegati dozzine di materiali diversi per la loro fabbricazione. Le paillettes che rivestono la tomaia, ad esempio, sono un reperto preistorico dell'industria plastica. La suola è ricoperta di feltro rosso per smorzare il suono delle scarpe durante i balletti di Judy Garland nel film. "Dovremo fare molte ricerche per mettere a punto un piano di restauro compatibile con tutti questi materiali differenti", ha dichiarato la Mochado al Guardian.
Fondi da Kickstarter - Lo Smithsonian’s National museum of natural history è stato creato con finanziamenti pubblici, ma si appoggia anche a sovvenzioni private e aziendali, soprattutto per i grandi progetti che il budget interno non copre. L'idea di ricorrere a Kickstarter non è una novità per il polo espositivo di Washington. Nel 2015 è stata lanciata un'altra campagna per la sezione National air and space museum. Obiettivo, preservare la tuta spaziale di Neil Armstrong.