Il lavoro diretto da Claudio Caligari e prodotto da Valerio Mastandrea non è stato incluso tra le pellicole in corsa per il migliore film straniero. L'Academy ha annunciato a Los Angeles i titoli che hanno superato con successo l'ultima selezione
Non essere cattivo è stato escluso dalla corsa all'Oscar. L' Academy ha annunciato oggi, di notte in Italia, i titoli dei nove film stranieri che avranno la possibilità di concorrere per vincere la statuetta, e il film italiano del regista Claudio Caligari non c'è.
Mastrandea: noi come una piccola squadra in Champions League - Valerio Mastrandea, produttore del film, era stato a Los Angeles con il cast per presentarlo e in quell'occasione aveva detto che era speranzoso e che avrebbe giocato in attacco, pur sapendo che la corsa sarebbe stata proibitiva. "Siamo come una piccola squadretta di provincia che all'improvviso si trova a giocare la Champions League e quello che posso assicurare è che non giocheremo per difenderci, ma con una formazione molto offensiva, un bel quattro-quattro-tre che ci permetta di provare a fare la nostra partita e imporre il nostro gioco. Proveremo davvero a fare del nostro meglio per onorare questo straordinario privilegio che ci è stato dato".
<blockquote class="twitter-tweet" lang="it"><p lang="en" dir="ltr"><a href="https://twitter.com/hashtag/Oscars?src=hash">#Oscars</a> News: Nine features advance in Foreign Language Film category. See them all: <a href="https://t.co/ivJKKTMSwZ">https://t.co/ivJKKTMSwZ</a></p>— The Academy (@TheAcademy) <a href="https://twitter.com/TheAcademy/status/677653933452599296">18 Dicembre 2015</a></blockquote>
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I film selezionati - Privilegio dato dall'Italia e sottratto dall'Academy che ha apprezzato altri film come Dio esiste e vive a Bruxelles, (Belgio), di Jaco Van Dormael, Embrace the Serpent, (Colombia), di Ciro Guerra; A War, (Danimarca), di Tobias Lindholm, The Fencer, (Finlandia), di Klaus Haro; Mustang, (Francia), di Deniz Gamze Erguven; Il labirinto del silenzio, (Germania), di Giulio Ricciarelli; Son of Saul, (Ungheria), di Laszlo Nemes; Viva, (Irlanda), di Paddy Breathnach e Theeb, (Giordania), di Naju Abu Nowar.