Celebrazioni Dante, Benigni in Senato: "Un posto dantesco"

Spettacolo

Il premio Oscar interviene a Palazzo Madama per il 750esimo della nascita del poeta. E ironizza: "Voleva far parte per se stesso, fondare il partito personale di Dante, il Pd dell'epoca. I politici fiorentini hanno un caratteraccio"

E' un Roberto Benigni esuberante quello che tiene a battesimo le celebrazioni per i 750 anni della nascita di Dante, al Senato. Il regista e attore italiano inizia la sua performance nell'aula di palazzo Madama con battute sullo stesso Senato, su Renzi e sul Pd. "Questo anniversario cade al momento giusto: se fosse arrivato tra due anni il Senato lo avrebbero trovato chiuso", esordisce Benigni nell'aula, davanti al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al presidente del Senato, Pietro Grasso, al presidente emerito, Giorgio Napolitano.

"Il Senato? Un posto dantesco" - "Questo è proprio un posto dantesco - aggiunge il premio Oscar - del resto Dante si è occupato di politica, intendeva la politica come dovrebbe essere considerata oggi, poter servire, costruire. Era impegnatissimo, ma si è fatto molti nemici per il suo caratteraccio. Del resto, si sa - sorride alludendo al premier Renzi - che i politici fiorentini hanno un caratteraccio. Non gli andava bene essere guelfo, bianco o nero, né ghibellino. Voleva far parte per se stesso, fondare il partito personale di Dante, insomma il Pd dell'epoca", ironizza. Dopo un'analisi della bellezza della Commedia e della sua lingua straordinaria, Benigni ha recitato a memoria il canto XXXIII del Paradiso.

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