Il grande direttore d'orchestra si è spento nella sua casa di Bologna. Era nato a Milano nel 1933. Insignito di onorificenze e riconoscimenti in tutto il mondo, lo scorso agosto era stato nominato senatore a vita. Letta: "Protagonista assoluto"
"La scomparsa di Claudio Abbado è motivo di profondo cordoglio per l'Italia e per la cultura" http://t.co/VI5idpMGnW
— Quirinale Uff Stampa (@QuirinaleStampa) 20 Gennaio 2014
Era senatore a vita - Considerato uno dei più fini direttori d'orchestra d'oggi, Claudio Abbado è stato un artista rigoroso, filologico, con un gusto analitico di grande razionalità e molto personale, asciutto e lieve assieme, ma anche con momenti di forte emotività e sempre pronto a promuovere la musica moderna, simile un po' a Maurizio Pollini, pianista con cui ha condiviso vari momenti della sua carriera. Un direttore che è stato innanzitutto un uomo, segnato tra l'altro dalla malattia e una grave operazione che gli ha "fatto capire cosa è importante". Nominato senatore a vita nell'agosto scorso dal presidente Napolitano, proprio a causa delle sue condizioni di salute non ha potuto svolgere a pieno il mandato, essendo costretto nell'ultima fase della vita a cancellare anche i concerti. "E' stato e rimarrà un punto di riferimento per tutto il Paese e non solo", ha detto il presidente del Consiglio Enrico Letta: "Il mondo della musica e della cultura - sottolinea - perde un protagonista assoluto".
Dalla Scala ai Berliner, una vita per la musica - Nato a Milano nel 1933, figlio del violinista Michelangelo, il maestro Abbado è stato insignito di onorificenze e riconoscimenti in tutto il mondo (in Italia dal 1984 era cavaliere di Gran Croce). Dopo gli studi al Conservatorio di Milano aveva iniziato nel 1958 la sua attività direttoriale in Italia e all'estero; è stato direttore stabile della Scala (1968-86), sino al 1991 della Staatsoper di Vienna (1986-1991), quindi sino al 2002 ha diretto la Berliner filarmoniker orchestra, per poi dedicarsi alla Chamber orchestra of Europe (da lui istituita nel 1978). Aveva fondato nel 1986, per valorizzare i giovani musicisti, la Mahler Jugendorchestra, nel 2003 l'Orchestra del Festival di Lucerna e nel 2004 l'Orchestra Mozart di Bologna.
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— Teatro alla Scala (@teatroallascala) 20 Gennaio 2014
Antidivo e maestro dell'uguaglianza - Musicista dal repertorio sconfinato - ha diretto da Claudio Monteverdi a Luigi Nono - auspicava una stretta collaborazione tra le varie arti, riteneva deprecabili i tagli alla cultura in nome della crisi ("si deve colpire il vero spreco ed eliminare le speculazioni"), e aveva un sogno nel cassetto: "Vorrei che si affermassero sempre più le convinzioni che ispirano il nostro modo di lavorare: studiosi, politici, artisti, organizzatori, responsabili e semplici cittadini possono, insieme, determinare una reale collaborazione tra arte, scienza ed etica".
Nella musica ha sempre cercato valori e sentimenti, oltre la perfezione dell'arte, sicuro che possa essere anche salvifica, tanto da essersi dedicato alla creazione di varie orchestre giovanili, affascinato dal modello di El Sistema venezuelano, che - ha detto - gli ha "riconfermato che la musica salva davvero i ragazzi dalla criminalità, dalla prostituzione e dalla droga: facendo musica insieme trovano se stessi" e aver provato a crearlo anche in Italia.
L'omaggio della Filarmonica della Scala - L'orchestra Filarmonica della Scala lunedì 27 gennaio, alle 18, eseguirà la Marcia funebre dall'Eroica di Beethoven in memoria di Claudio Abbado. L'esecuzione, con sala vuota e porte aperte, sarà diretta da Daniel Barenboim, direttore musicale della Scala, e verrà diffusa nella Piazza di fronte al Piermarini, nel cuore di Milano.