Califano senza tomba, interviene la Siae

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Il direttore della Società degli autori e degli editori ha offerto "piena disponibilità a dare degna sepoltura al Califfo". L'avvocato del cantautore: "Scriveremo sulla lapide il titolo della sua canzone Non escludo il ritorno, così come ci aveva chiesto"

A 40 giorni dalla morte, Franco Califano non ha ancora una tomba. Nessuno, infatti, ha sino ad ora provveduto alla tumulazione del cantautore, il Re di Roma, morto il 30 marzo scorso. Il suo corpo giace in un loculo temporaneo ad Ardea.
Una vicenda triste, sulla quale è intervenuto il direttore generale della Siae, Gaetano Blandini, che ha offerto "la sua piena disponibilità per dare degna sepoltura al Califfo, un autore, attore e scrittore  che ha contribuito a dare lustro alla musica leggera italiana".

Interviene la Siae -
La Società degli autori e degli editori ha così precisato che, "sentito il Commissario straordinario Gian Luigi Rondi e il presidente designato Gino Paoli, il direttore generale della Siae è intenzionato ad offrire un contributo economico sia per risolvere il problema della tumulazione sia per ogni necessità del futuro museo dedicato all'autore di La musica è finita, E la chiamano estate e tanti altri importanti successi" (LA FOTOSTORIA).
Con la Siae anche l'avvocato Marco Mastracci, per oltre vent'anni legale di Califano: "Faremo di tutto per rispettare le sue ultime volontà, ovvero essere sepolto accanto al fratello Salvatore, morto a 40 anni, e al nipote Franco, morto di leucemia a 18 anni", spiega Mastracci. "E scriveremo sulla lapide il titolo della sua canzone Non escludo il ritorno, così come ci aveva chiesto. Ad Ardea sarà allestito il suo museo personale dove saranno raccolti i suoi strumenti e tutto quello che più era caro al maestro. Sarà anche la sede di un'associazione che porterà il suo nome, per ragazzi che vogliano studiare musica, come lui avrebbe voluto".

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