Facebook, attenti ai video-trappola su Amy Winehouse e Oslo
SpettacoloCirca un utente al secondo è stato infettato da un messaggio fraudolento che promette di far vedere l’esplosione di Oslo da una telecamera a circuito chiuso. Ancora più pericolosi i video-esca relativi alla morte della cantante inglese
Guarda anche:
Tutte le notizie sulla morte di Amy Winehouse
Tutte le notizie sulla strage in Norvegia
di Nicola Bruno
Era già successo dopo la morte di Osama bin Laden e quella di Michael Jackson. A poche ore dalla scomparsa, decine di messaggi-esca hanno preso a diffondersi su Facebook: ecco il video dal bunker di Abbottabad, le immagini censurate del Re del Pop e via dicendo.
Lo stesso è accaduto nello scorso weekend quando sul social network sono comparsi diversi video-trappola a proposito della tragedia in Norvegia e della scomparsa della cantante di Amy Winehouse.
NORVEGIA - “Video: Oslo, telecamera a circuito chiuso riprende l’esplosione” è il titolo del messaggio in inglese (“[Video] OSLO Security Camera Captures Blast!”) che sta spopolando su Facebook, promettendo di far vedere le immagini esclusive dello scoppio dell’auto-bomba che ha colpito il centro della capitale norvegese. In realtà, nessuna telecamera ha ripreso il momento della deflagrazione. E così quando si clicca sul messaggio si viene reindirizzati verso un sito esterno che chiede prima di risolvere un test di intelligenza e poi di inserire il proprio numero di cellulare. Peccato che per ogni risposta data vengano addebitati 2 dollari sul conto telefonico. Secondo gli esperti di sicurezza online di Websense, questo messaggio è arrivato ad infettare un profilo Facebook al secondo.
AMY WINEHOUSE - Un meccanismo più o meno simile è alla base dell’altro messaggio-esca associato alla cantante inglese. Anche qui, c’è sempre la promessa di un video inedito, in più varianti: “Video scioccante di Amy Winehouse la notte prima della morte”, “Gli ultimi minuti di Amy Winehouse”. Dopo aver cliccato, viene prima richiesto di compilare un questionario e poi di condividere con tutti gli amici le immagini fasulle. E’ proprio in questo modo che gli spammer riescono a far diffondere in maniera virale i propri messaggi, spesso senza che l’utente si accorga di inondare le bacheche dei propri amici con post-spazzatura.
IL FENOMENO SCAM – Simili truffe online sono effettuate attraverso il “click-jacking”, termine con cui si intende le tecniche per far cliccare l’utente su un oggetto web che poi in realtà rimanda ad un altro contenuto. Si promette appunto un video sulla morte di Amy Winehouse, ma in realtà si vuole solo sottrarre i dati personali (e a volte anche i soldi) all’utente vittima. Con la crescita dei social-network le frodi hanno assunto connotati sofisticati. Durante la scorsa campagna per le amministrative a Milano, ha fatto molto discutere l’uso di tecniche fraudolente per far crescere il numero di Like sulla pagina di Letizia Moratti. Su Facebook, poi, ci sono i premi in palio se si installa un’applicazione, gli (inesistenti) pulsanti Dislike, o le notifiche “sei stato taggato in questo video” cliccando sulle quali si viene in realtà reindirizzati su siti cloni di Facebook.
Secondo alcuni analisti, la maggiore efficacia delle tecniche di raggiro sui social-network ha portato addirittura ad una riduzione delle email spazzatura, il cosiddetto spam, nell’ultimo anno.
Tutte le notizie sulla morte di Amy Winehouse
Tutte le notizie sulla strage in Norvegia
di Nicola Bruno
Era già successo dopo la morte di Osama bin Laden e quella di Michael Jackson. A poche ore dalla scomparsa, decine di messaggi-esca hanno preso a diffondersi su Facebook: ecco il video dal bunker di Abbottabad, le immagini censurate del Re del Pop e via dicendo.
Lo stesso è accaduto nello scorso weekend quando sul social network sono comparsi diversi video-trappola a proposito della tragedia in Norvegia e della scomparsa della cantante di Amy Winehouse.
NORVEGIA - “Video: Oslo, telecamera a circuito chiuso riprende l’esplosione” è il titolo del messaggio in inglese (“[Video] OSLO Security Camera Captures Blast!”) che sta spopolando su Facebook, promettendo di far vedere le immagini esclusive dello scoppio dell’auto-bomba che ha colpito il centro della capitale norvegese. In realtà, nessuna telecamera ha ripreso il momento della deflagrazione. E così quando si clicca sul messaggio si viene reindirizzati verso un sito esterno che chiede prima di risolvere un test di intelligenza e poi di inserire il proprio numero di cellulare. Peccato che per ogni risposta data vengano addebitati 2 dollari sul conto telefonico. Secondo gli esperti di sicurezza online di Websense, questo messaggio è arrivato ad infettare un profilo Facebook al secondo.
AMY WINEHOUSE - Un meccanismo più o meno simile è alla base dell’altro messaggio-esca associato alla cantante inglese. Anche qui, c’è sempre la promessa di un video inedito, in più varianti: “Video scioccante di Amy Winehouse la notte prima della morte”, “Gli ultimi minuti di Amy Winehouse”. Dopo aver cliccato, viene prima richiesto di compilare un questionario e poi di condividere con tutti gli amici le immagini fasulle. E’ proprio in questo modo che gli spammer riescono a far diffondere in maniera virale i propri messaggi, spesso senza che l’utente si accorga di inondare le bacheche dei propri amici con post-spazzatura.
IL FENOMENO SCAM – Simili truffe online sono effettuate attraverso il “click-jacking”, termine con cui si intende le tecniche per far cliccare l’utente su un oggetto web che poi in realtà rimanda ad un altro contenuto. Si promette appunto un video sulla morte di Amy Winehouse, ma in realtà si vuole solo sottrarre i dati personali (e a volte anche i soldi) all’utente vittima. Con la crescita dei social-network le frodi hanno assunto connotati sofisticati. Durante la scorsa campagna per le amministrative a Milano, ha fatto molto discutere l’uso di tecniche fraudolente per far crescere il numero di Like sulla pagina di Letizia Moratti. Su Facebook, poi, ci sono i premi in palio se si installa un’applicazione, gli (inesistenti) pulsanti Dislike, o le notifiche “sei stato taggato in questo video” cliccando sulle quali si viene in realtà reindirizzati su siti cloni di Facebook.
Secondo alcuni analisti, la maggiore efficacia delle tecniche di raggiro sui social-network ha portato addirittura ad una riduzione delle email spazzatura, il cosiddetto spam, nell’ultimo anno.