Premio Strega, trionfa Nesi. Si rompe il monopolio Mondadori

Spettacolo
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Lo scrittore di Prato ha vinto con "Storia della mia gente", edito da Bompiani. Si interrompe così la serie di successi della casa di Segrate. "Questa vittoria è dedicata a tutti quelli di cui parlo nel mio libro e alla mia città", dice il vincitore

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Trionfo per Edoardo Nesi, vincitore della 65/a edizione del Premio Strega con 138 voti per il suo romanzo Storia della mia gente (Bompiani). Ancora prima di essere proclamato vincitore, lo scrittore di Prato è stato applaudito sotto il palco, dove c'era l'intero staff della Bompiani, tra cui una raggiante Elisabetta Sgarbi in abito di paillettes rosa.

Il distacco dagli altri autori, tra cui Bruno Arpaia e Mariapia Veladiano, che Nesi ha quasi doppiato, era evidente già a metà dello spoglio dei voti, presieduto dal vincitore del Premio Strega 2010, Antonio Pennacchi. "Questo premio non va a me, ma a tutti quelli di cui parlo nel mio libro e alla mia città Prato", ha detto Nesi. E poi, alzando la bottiglia del liquore Strega, ha aggiunto: "C'è un certo piacere a rompere il monopolio della Mondadori. Era arrivato il momento".

Con la vittoria di Bompiani si interrompe la serie di vittorie del gruppo Mondadori, che per quattro anni consecutivi ha vinto il più ambito riconoscimento italiano, con Niccolò Ammaniti, Paolo Giordano, Tiziano Scarpa e Antonio Pennacchi. Quest'ultimo è anche il sostenitore della candidatura al premio di Storia della mia gente, con Sandro Veronesi, fra l'altro grande amico di Nesi.

Già arrivato in finale al Premio Strega nel 2005 con L'età dell'oro, Nesi era arrivato a sorpresa primo della cinquina di questa edizione, seguito a pari merito dal terzetto formato da Mariapia Veladiano con La vita accanto (Einaudi), arrivata stasera seconda con 74 voti; Bruno Arpaia, con L'energia del vuoto (Guanda), arrivato al terzo posto con 73 voti e Luciana Castellina con La scoperta del mondo (Nottetempo), all'ultimo posto con 45 voti.

Penultimo, invece, Mario Desiati, con Ternitti (Mondadori) con 63 voti. Desiati è tra l'altro grande amico di Edoardo Nesi, con il quale condivide l'impegno nella Fandango Libri, di cui Nesi è tra i soci fondatori e Desiati direttore editoriale.

Sei le schede nulle o bianche. Su 403 aventi diritto, i votanti sono stati 397. Fin dall'inizio dell'affollatissima serata di giovedì 7 al Ninfeo di Villa Giulia, si respirava un'aria di serenità, con la sensazione però che la gara verso la vittoria fosse del tutto aperta. Lo stesso Nesi, dopo aver conquistato il primo posto nella cinquina, aveva detto che non era ancora il momento di cantare vittoria per Storia della mia gente, sulla sua Prato invasa dai cinesi e sull'illusione perduta del benessere diffuso in Italia. Una storia, in parte autobiografica, su come lo tsunami orientale sta distruggendo il distretto industriale del tessile. Lo stesso Nesi, 47 anni, è stato imprenditore.

A scrivere sulla storica lavagna dello Strega i voti durante lo spoglio, la scrittrice Melissa P. che, prima di salire sul palco, aveva dichiarato di tifare per Mario Desiati "perché è un mio amico, ma non ho letto nessuno dei libri in lizza. Mi ero ripromessa di farlo a Strega finito".

Al tavolo Bompiani sedeva anche Ettore Scola, venuto per la prima volta allo Strega. A quello di Mondadori c'era il presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Sergio Zavoli, tra gli affezionati al Premio. Al Ninfeo anche il presidente dell'Agcom, Corrado Calabrò, che è stato finalista allo Strega e che in merito alle polemiche sulla necessità di cambiare il regolamento del Premio dice "squadra vincente non si cambia".

Anche Luciana Castellina sottolinea: "Si attribuiscono al Premio tante colpe che non sono dello Strega, ma dipendono da come e' strutturata la vita editoriale italiana".

Tra gli ospiti della serata anche Paolo Mieli, raggiante dopo la vittoria di Nesi, Stefano Rodotà, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, Dacia Maraini, Giuliano Montaldo, Sandro Veronesi e l'immancabile Alberto Bevilacqua, Monica Guerritore con Roberto Zaccaria e Francesco Maselli.

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