Debutta su Facebook il primo novembre un videogame in stile FarmVille o Mafia Wars dove l’obiettivo è diventare stelle di Hollywood. Tra i finanziatori l'ex numero uno di Disney che scommette sul boom del mercato dei social game
di Carola Frediani
Anche le star di Hollywood hanno il loro bel daffare. Affrontare provini di ogni genere e registi cervellotici, prepararsi per una parte difficile, curare i contatti e le relazioni giuste, frequentare i locali più ‘in’ del momento scegliendo l’abito più elegante, combattere con i paparazzi. Insomma, una vitaccia, che ora ogni utente Internet potrà avere il piacere un po’ sadomaso di sperimentare di persona su Facebook grazie a un gioco. Si tratta di FameTown, social game nuovo di zecca – debutterà il primo novembre - dove bisogna impersonare un attore nella scalata verso il successo.
Il modello dunque è quello di FarmVille o di Mafia Wars, solo che questa volta si punta un po’ più in alto: altro che agricoltori e aspiranti mafiosi, l’obiettivo è di diventare il successore di George Clooney o la prossima Scarlett Johansson.
Un “saranno famosi” aggiornato alle trasformazioni dell’industria dell’intrattenimento e del web 2.0 dunque: gli attori in erba devono cercare di risalire dalla cosiddetta D-list, che nel gergo hollywoodiano si riferisce alle comparse o alle macchiette da reality, alla A-list, ovvero l’Olimpo delle celebrità, quella manciata di stelle super-pagate che raccoglie nomi del calibro di Johnny Depp o Will Smith. Per farlo l’utente dovrà guadagnare punti completando alcuni compiti, incontrando il cast e il regista di un film, presentandosi a feste ed eventi caritatevoli, assumendo un’assistente o un agente che lo aiuti nella sua carriera virtuale, ma anche vendendo i segreti dei propri “amici” a fotografi senza scrupoli.
Come altri giochi legati a piattaforme di social network, FameTown sarà gratuito, ma guadagnerà vendendo merci e oggetti virtuali. A produrlo è una start-up di San Francisco, Diversion, nella quale ha scommesso la bellezza di 300mila dollari Michael Eisner, ex-ad della Walt Disney che recentemente si sta dedicando ad investire nei nuovi media con la sua società Tornante. Ma FameTown aveva già attirato l’attenzione di Shawn Fanning, l’ex-ragazzo prodigio inventore di Napster, che pare abbia fatto da tramite con Eisner.
Gli ingredienti per il successo del gioco sembrano pertanto esserci tutti. D’altra parte l’ascesa dei social games è inarrestabile. Si stima che entro il 2014 il loro mercato varrà più di 11,4 miliardi di dollari. Tanto che la British Academy of Film and Television Arts ha appena annunciato la creazione di una nuova categoria loro dedicata (la Social Network Game) nelle premiazioni che si svolgeranno il prossimo anno.
Il fascino esercitato sul mondo del cinema da questi giochi è testimoniato anche dalle recenti dichiarazioni di Jeffrey R. Katzenberg, a capo della DreamWorks Animation, che se dovesse iniziare da zero una carriera - ha detto – vorrebbe essere Mark Pincus, l’ad di Zynga, la casa produttrice di FarmVille, Mafia Wars e altri giochi. Un’azienda che raggiunge 220 milioni di utenti. E il cui valore di mercato è stimato sui 5, 51 miliardi di dollari.
Anche le star di Hollywood hanno il loro bel daffare. Affrontare provini di ogni genere e registi cervellotici, prepararsi per una parte difficile, curare i contatti e le relazioni giuste, frequentare i locali più ‘in’ del momento scegliendo l’abito più elegante, combattere con i paparazzi. Insomma, una vitaccia, che ora ogni utente Internet potrà avere il piacere un po’ sadomaso di sperimentare di persona su Facebook grazie a un gioco. Si tratta di FameTown, social game nuovo di zecca – debutterà il primo novembre - dove bisogna impersonare un attore nella scalata verso il successo.
Il modello dunque è quello di FarmVille o di Mafia Wars, solo che questa volta si punta un po’ più in alto: altro che agricoltori e aspiranti mafiosi, l’obiettivo è di diventare il successore di George Clooney o la prossima Scarlett Johansson.
Un “saranno famosi” aggiornato alle trasformazioni dell’industria dell’intrattenimento e del web 2.0 dunque: gli attori in erba devono cercare di risalire dalla cosiddetta D-list, che nel gergo hollywoodiano si riferisce alle comparse o alle macchiette da reality, alla A-list, ovvero l’Olimpo delle celebrità, quella manciata di stelle super-pagate che raccoglie nomi del calibro di Johnny Depp o Will Smith. Per farlo l’utente dovrà guadagnare punti completando alcuni compiti, incontrando il cast e il regista di un film, presentandosi a feste ed eventi caritatevoli, assumendo un’assistente o un agente che lo aiuti nella sua carriera virtuale, ma anche vendendo i segreti dei propri “amici” a fotografi senza scrupoli.
Come altri giochi legati a piattaforme di social network, FameTown sarà gratuito, ma guadagnerà vendendo merci e oggetti virtuali. A produrlo è una start-up di San Francisco, Diversion, nella quale ha scommesso la bellezza di 300mila dollari Michael Eisner, ex-ad della Walt Disney che recentemente si sta dedicando ad investire nei nuovi media con la sua società Tornante. Ma FameTown aveva già attirato l’attenzione di Shawn Fanning, l’ex-ragazzo prodigio inventore di Napster, che pare abbia fatto da tramite con Eisner.
Gli ingredienti per il successo del gioco sembrano pertanto esserci tutti. D’altra parte l’ascesa dei social games è inarrestabile. Si stima che entro il 2014 il loro mercato varrà più di 11,4 miliardi di dollari. Tanto che la British Academy of Film and Television Arts ha appena annunciato la creazione di una nuova categoria loro dedicata (la Social Network Game) nelle premiazioni che si svolgeranno il prossimo anno.
Il fascino esercitato sul mondo del cinema da questi giochi è testimoniato anche dalle recenti dichiarazioni di Jeffrey R. Katzenberg, a capo della DreamWorks Animation, che se dovesse iniziare da zero una carriera - ha detto – vorrebbe essere Mark Pincus, l’ad di Zynga, la casa produttrice di FarmVille, Mafia Wars e altri giochi. Un’azienda che raggiunge 220 milioni di utenti. E il cui valore di mercato è stimato sui 5, 51 miliardi di dollari.