Il regista, nel presentare a Roma il sequel del successo del 1987, critica la finanza e il capitalismo e attacca le banche: "Sono i primi ladri, nessuno si fida più di loro". GUARDA L'INTERVISTA
Oliver Stone a ruota libera su finanza, capitalismo e banche. Il regista, a Roma per presentare "Wall Street. Il denaro non dorme mai", sequel del successo del 1987, ha rilasciato diverse dichiarazioni su come intende il mondo dell'economia e della borsa.
Il film uscirà nelle sale italiane dal 22 ottobre. Il protagonista sarà un invecchiato Gordon Gekko, sempre interpretato da Michael Douglas: uscito di prigione dopo 21 anni, è ravveduto e cerca di riallacciare i rapporti con la figlia, fidanzata a un giovane rampante che vuole scalare il successo proprio a Wall Street.
Proprio sui giovani interviene anche Stone: "Direi loro che noi abbiamo comunque bisogno di Wall Street. E' un motore importante per il capitalismo, ma va tutto regolamentato - ha spiegato - Certo il primo film aveva reso il denaro sexy per i giovani, oggi invece Wall Street è davvero impopolare, la gente normale non ci crede più".
"Siamo oggi in una forma di capitalismo predatorio. La società è come sommersa, ingolfata da avidità e materialismi e questo sin dal periodo di Reagan", ha continuato. Secondo Stone, tre volte premio Oscar, "le banche sono ora i primi ladri e tra l'altro dipendenti dalla morfina erogata dal governo. Nessuno si fida più di loro e ormai giocano in maniera troppo disinvolta con il denaro degli altri".
Il regista non rinuncia a dire la sua anche sull'energia verde: per lui "potrebbe essere proprio l'energia alternativa la nuova bolla che il capitalismo, che ha bisogno sempre di cose nuove e interessanti, potrebbe cavalcare".
Il film uscirà nelle sale italiane dal 22 ottobre. Il protagonista sarà un invecchiato Gordon Gekko, sempre interpretato da Michael Douglas: uscito di prigione dopo 21 anni, è ravveduto e cerca di riallacciare i rapporti con la figlia, fidanzata a un giovane rampante che vuole scalare il successo proprio a Wall Street.
Proprio sui giovani interviene anche Stone: "Direi loro che noi abbiamo comunque bisogno di Wall Street. E' un motore importante per il capitalismo, ma va tutto regolamentato - ha spiegato - Certo il primo film aveva reso il denaro sexy per i giovani, oggi invece Wall Street è davvero impopolare, la gente normale non ci crede più".
"Siamo oggi in una forma di capitalismo predatorio. La società è come sommersa, ingolfata da avidità e materialismi e questo sin dal periodo di Reagan", ha continuato. Secondo Stone, tre volte premio Oscar, "le banche sono ora i primi ladri e tra l'altro dipendenti dalla morfina erogata dal governo. Nessuno si fida più di loro e ormai giocano in maniera troppo disinvolta con il denaro degli altri".
Il regista non rinuncia a dire la sua anche sull'energia verde: per lui "potrebbe essere proprio l'energia alternativa la nuova bolla che il capitalismo, che ha bisogno sempre di cose nuove e interessanti, potrebbe cavalcare".