Estradizione Polanski, la Svizzera dice no agli Stati Uniti

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Il regista non sarà estradato negli Usa. il ministro elvetico della giustizia: “Le misure restrittive nei suoi confronti sono state revocate”. Il cineasta era stato fermato lo scorso settembre per una violenza sessuale su una 13enne avvenuto 30 anni fa

La Svizzera ha deciso di non concedere l’estradizione negli Stati Uniti a Roman Polanski. Il regista premio Oscar era finito in manette all’aeroporto di Zurigo, il 26 settembre 2009. Fra lo stupore generale, sotto i flash dei fotografi, Roman Polanski, in Svizzera per ricevere un premio alla carriera nell'ambito del Filmfestival di Zurigo, viene arrestato, in esecuzione di un mandato di cattura spiccato dalla Procura di Los Angeles.

Da allora il regista franco-polacco, dopo aver trascorso quasi due mesi nelle carceri elvetiche, indossa un braccialetto elettronico al polso ed è agli arresti domiciliari nel suo chalet di Gstaad, nel canton Berna, dietro pagamento di una cauzione di tre milioni di euro.

Su di lui pende la condanna per violenza sessuale ai danni di Samantha Geimer, una violenza avvenuta nel 1977 quando la donna aveva 13 anni. Il regista, all'epoca, aveva parzialmente riconosciuto i fatti, ammettendo di aver avuto relazioni sessuali con l'allora modella minorenne e patteggiando con il tribunale di Santa Monica; da allora non ha mai più rimesso piede negli Stati uniti. Per evitare l'estradizione, all'inizio del 1978 Polanski ha lasciato anche Londra, dove risiedeva, e si è trasferito Parigi, prendendo poi la cittadinanza francese.

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