Dal 13 marzo al 5 settembre ci si potrà rendere conto, in Palazzo Caffarelli, come il fascino della cultura greca abbia influito, tra la fine del III e la seconda metà del I secolo a. C., su arte e costumi della Roma antica
Nell'ambito del progetto quinquennale "I giorni di Roma" si apre, il 13 marzo, presso i Musei Capitolini la mostra "L'età della Conquista. Il fascino dell'arte greca a Roma", che sarà visitabile fino al 5 settembre 2010. Suddivisa in quattro sezioni, la prestigiosa esposizione evidenzia il ruolo decisivo della grecità nella formazione della futura identità artistico-culturale romana. Provenienti dai principali musei europei, i maggiori capolavori del'arte antica, databili tra la fine del III e la seconda metà del I secolo a. C., sono disposti sui tre piani di Palazzo Caffarelli secondo un percorso, che permette d'ammirare, progressivamente, l'influsso ellenico su religione, scultura onoraria, arredamenti e costumi funerari della Roma pre-imperiale. Tra i capolavori esposti figurano l'Ercole di Polykles, la Diana da Nemi, il fregio civitalbese della Galatomachia e l'Emilio Paolo da Tirana accanto a innumerevoli gioielli meno conosciuti, che sono una plastica conferma di quanto scritto da Orazio nella Epistula II.