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Einstein Telescope, ex miniera in Sardegna fra i siti più “silenziosi” al mondo

Scienze

“Sos Enattos”, in provincia di Nuoro, è un luogo ideale per ospitare ET, un osservatorio pionieristico di terza generazione per le onde gravitazionali. Lo dimostra un nuovo studio multidisciplinare

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L'ex miniera di “Sos Enattos” nel territorio di Lula (Nuoro), in Sardegna, è un luogo ideale per ospitare l’Einstein Telescope (ET), un osservatorio pionieristico di terza generazione per le onde gravitazionali che contribuirà in modo decisivo a migliorare la conoscenza dell’Universo e dei processi fisici che lo governano. Lo ha dimostrato il nuovo studio multidisciplinare “A Seismological Study of the Sos Enattos Area - the Sardinia Candidate Site for the Einstein Telescope”, pubblicato sulle pagine della rivista specializzata Seismological Research Letters. 

Il sito italiano, oltre ad essere situato in un'area geologicamente stabile e scarsamente abitata, è uno dei siti più “silenziosi” al mondo: entrambe caratteristiche che rendono l’ex miniera di “Sos Enattos” un luogo particolarmente adatto per poter ospitare ET. I siti candidati ad ospitarlo sono due: la Sardegna con Sos Enattos, e il Limburgo, regione al confine tra Belgio, Germania ed Olanda.    

Einstein Telescope (ET)

Lo studio nel dettaglio 

 

Con l’obiettivo di caratterizzare sismologicamente il sito di Sos Enattos, i ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e delle Università di Sassari, Padova, “La Sapienza” di Roma, “Federico II” di Napoli, del Gran Sasso Science Institute (Gssi) e dell'European Graitational Observatory di Pisa, hanno installato alcuni sismometri nell’ex miniera per analizzare l'ampiezza e la frequenza delle vibrazioni e comprenderne le sorgenti principali. 

"Caratterizzare sismologicamente un sito significa identificarne il rumore di fondo causato dalle vibrazioni naturali e dall'attività antropica", ha precisato Carlo Giunchi, ricercatore dell'Ingv. "Dalle registrazioni effettuate è emerso che ci troviamo in uno sei siti più silenziosi al mondo, caratteristica che lo rende particolarmente adatto per l'installazione del telescopio ET, giacchè esso solo in tali condizioni massimizza le sua capacità di rilevamento degli eventi cosmici. Inoltre, uno dei sensori installati è entrato nella Rete sismica nazionale dell'Ingv, che si arricchisce così di una stazione di misura di elevata qualità”, ha aggiunto l’esperto.

Verrà successivamente avviato un nuovo studio finalizzato a caratterizzare il sottosuolo del sito, perché, come ha spiegato Domenico D'Urso dell’Università di Sassari, “il grande rivelatore di onde gravitazionali sarà costituito da un sistema di gallerie sotterranee disposte a triangolo che ospiteranno degli interferometri laser ad altissima precisione. Queste rilevazioni saranno necessarie per capire come mettere a punto il sistema di gallerie, individuando nel contempo le sorgenti per minimizzare i relativi effetti".

"Prevediamo l'installazione di un grande numero di sismometri che, funzionando come un'antenna, permetteranno di misurare le direzioni di propagazione delle onde elastiche che costituiscono il rumore sismico, per comprendere la meglio i fenomeni che lo generano”, ha anticipato Gilberto Saccorotti dell'Ingv. 

 

L’importanza dello studio delle onde gravitazionali

 

Lo studio delle onde gravitazionali “è molto importante perché permette di far luce su fenomeni cosmici come la fusione di sistemi binari di buchi neri e di stelle di neutroni, fornendo informazioni preziose, tanto per la fisica fondamentale quanto per lo studio dell’evoluzione dell’universo”, ha precisato Luca Naticchioni, ricercatore dell’INFN. “Questi fenomeni, che avvengono a distanze enormi, provocano perturbazioni nel “tessuto” dello spaziotempo che possono essere osservate da terra mediante interferometria laser con rilevatori estremamente sensibili e complessi”.

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