Scoperto Ltt 9779b, il primo di una nuova classe di pianeti

Scienze

Intercettato per la prima volta da Tess della Nasa, il nuovo mondo nel 2018 è stato classificato come un corpo di massa planetaria grazie alle osservazioni effettuate con lo strumento Harps. La sua scoperta descritta su Nature Astronomy si deve a team di astronomi coordinato dall'Università del Cile 

Un team di astronomi coordinato dall'Università del Cile ha scoperto Ltt 9779b, il primo di una nuova classe di pianeti mai osservati prima d’ora. 

La scoperta, descritta nel dettaglio sulle pagine della rivista specializzata Nature Astronomy, si deve alle informazioni ottenute dal satellite Tess, dai 23 telescopi della rete del Las Cumbres Observatory, dal telescopio Ngts e dallo strumento Harps, grazie anche al contributo dell'osservatorio di Campo Catino.

Il nuovo mondo non rientra per caratteristiche in nessuna delle categorie di pianeti precedenti. Il team di ricerca ne ha dovuta così creare una nuova, quella degli Ultra Hot-Neptune (i nettuniani ultra caldi).

 

La scoperta nel dettaglio 

 

Intercettato per la prima volta da Tess della Nasa (Transiting Exoplanet Survey Satellite),  Ltt 9779b nel 2018 è stato classificato come un corpo di massa planetaria grazie alle osservazioni effettuate con Harps (High Accuracy Radial-velocity Planet Searcher), montato sul telescopio da 3.6 m dell’Osservatorio Eso La Silla, nel nord del Cile. Il nome scelto per la nuova classe di pianeti a cui appartiene Ltt 9779b non è casuale. Il nuovo mondo, infatti, ha una massa che è quasi il doppio di Nettuno e un raggio leggermente maggiore di quello dell’ottavo Pianeta del Sistema solare. Da questa caratteristica deriva l’aggettivo “nettuniano”. Ltt 9779b, inoltre, orbita molto più vicino alla sua stella di qualsiasi altro pianeta nettuniano e ha una temperatura di oltre 1700 gradi Celsius. È dunque “ultra hot” rispetto ai “nettuniani”. 

Il contributo dell’Osservatorio Astronomico amatoriale di Campo Catino

 

“La scoperta di Ltt 9779b così presto durante la missione Tess è stata una completa sorpresa; una scommessa che ha pagato”, ha commentato il coordinatore del team di ricerca James Jenkins, professore al Dipartimento di Astronomia dell’Università del Cile. “Anche perché la maggior parte degli eventi di transito con periodi inferiori a un giorno risultano essere falsi positivi prodotti dalla presenza nello sfondo di binarie a eclisse”. 

Grazie alle osservazioni condotte da Giovanni Isopi, Andrea Ercolino, e Franco Mallìa, Vice Direttore dell’Osservatorio Astronomico amatoriale di Campo Catino, è stato poi possibile ““pulire” il campo stellare da binarie a eclissi in grado di generare un falso positivo”. Come ha spiegato Mallia a Media Inaf, “l’assenza di falsi positivi ha permesso osservazioni fotometriche più accurate, compiute utilizzando la rete Las Cumbres Observatory e Ngts, per poi lasciare campo libero al follow-up spettroscopico con lo strumento Harps all’Osservatorio de La Silla in Cile”. 

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