Saturno: scoperta l’origine dei graffi di Encelado, una delle sue lune

Scienze
Saturno (Getty Images)

Lunghe fino a 130 chilometri, le crepe presenti al polo sud del satellite sarebbero state provocate dalla forza di gravità del pianeta. A sostenerlo sono i risultati di uno studio condotto dalla Carnegie Institution for Science di Washington  

I ‘graffi’ di Encelado, una delle 82 lune di Saturno, non hanno più segreti.
Un team di ricercatori della Carnegie Institution for Science di Washington, grazie alla collaborazione delle Università della California a Davis e a Berkeley, ha scoperto l’origine delle crepe, che ricordano i graffi di una tigre, presenti al polo sud del satellite. Lunghe fino a 130 chilometri e distanti circa 35 chilometri ognuna, le crepe sarebbero state ‘inflitte’ dalla forza di gravità di Saturno.

Lo studio delle crepe di Encelado

La scoperta, descritta sulla rivista specializzata Nature Astronomy, è stata permessa dallo studio di modelli a computer e delle informazioni raccolte dalla missione Cassini, portata a termine nel 2017, che grazie alla collaborazione tra la Nasa, l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) ha permesso la prima osservazione dei graffi di Encelado. Gli esperti sono così riusciti a dimostrare che le crepe sarebbero dovute all’effetto della forza gravità esercitata da Saturno, che è maggiore ai poli, dove la crosta ha un minor spessore.

L’effetto della forza di gravità di Saturno

Per comprendere il fenomeno che si verifica sulla superficie della luna di Saturno, bisogna partire dal suo singolare moto intorno al pianeta, che la porta più volte nel corso della sua orbita ad allontanarsi e ad avvicinarsi a Saturno. L’altalenante distanza di Encelado dal pianeta determina il periodico congelamento dell'acqua sotto la crosta ghiacciata della luna. Come noto, l’acqua quando ghiaccia aumenta di volume: così facendo crea delle spaccature sulla crosta di Encelado e in particolare al polo Sud, alcune delle quali faticano a richiudersi, data la vicinanza di Saturno e le ridotte dimensioni del satellite. "Si tratta di fessure che eruttano di continuo acqua ghiacciata, un aspetto unico nel Sistema Solare", ha spiegato Doug Hemingway, il coordinatore dello studio. "È proprio grazie a queste cicatrici che possiamo studiare l'oceano sommerso di Encelado”. 

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