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Hipercam, mille scatti al secondo per studiare il futuro delle stelle

Scienze
Foto di achivio (ANSA)

La fotocamera superveloce è stata installata sul Gran Telescopio Canarias e potrà aiutare gli scienziati a verificare le teorie sulla struttura interna delle stelle e prevedere la loro evoluzione 

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Studiare l’evoluzione delle stelle potrà essere più semplice grazie a una nuova fotocamera superveloce in grado di scattare più di 1.000 immagini al secondo. Si chiama Hipercam ed è stata costruita da un gruppo di ricercatori dell'Università britannica di Sheffield. Descritta sulla rivista Nature Astronomy, la fotocamera è finalmente pronta ed è già stata montata sul Gran Telescopio Canarias, il più grande osservatorio ottico singolo, con un diametro di 10,4 metri, gestito dall'Osservatorio del Roque de los Muchachos, sull'isola di La Palma.

Prevedere l’evoluzione futura delle stelle

A differenza delle fotocamere tradizionali utilizzate finora per lo studio delle stelle, in grado di ottenere mille scatti ‘solo’ in un paio di minuti, Hipercam consentirà di cogliere ogni minima variazione di luminosità di questi corpi celesti e di prevedere la loro evoluzione nel tempo. Grazie alle sue caratteristiche, questo nuovo ‘occhio’ può misurare il diametro e la massa delle stelle più antiche, molto piccole e fredde, come affermano gli autori della ricerca, condotta in collaborazione con le Università di Warwick e Durham e con l'Istituto di Astrofisica delle Canarie. Inoltre, la fotocamera, spiegano ancora gli studiosi, "aiuterà a verificare gli attuali modelli sulla struttura interna delle stelle, permettendo di fare previsioni sulla loro luminosità, colore e soprattutto sull'evoluzione futura”.

Verificare le teorie sulle stelle più antiche

Su un piano più concreto, gli scienziati scrivono che al momento sono a conoscenza del fatto che le stelle antiche, molto deboli e poco diffuse nelle vicinanze del Sistema solare, possiedono una percentuale di metalli più bassa rispetto a quelle più giovani, ma non ne conoscono il motivo e soprattutto come questo aspetto possa condizionare la loro esistenza presente e futura. Hipercam potrà quindi aiutare nel trovare una risposta a queste domande: "Adesso, con questi 'nuovi occhi’ - aggiungono gli studiosi -, possiamo studiare le rapide variazioni di luminosità delle stelle, dovute ad esempio a eclissi o esplosioni, o i resti di stelle morte, come le nane bianche o le stelle di neutroni. In questo modo - concludono - potremo capire se le nostre teorie sulle stelle antiche sono corrette”.