Nasa: universo in musica a partire dalle immagini di Hubble
ScienzeUn team di Nasa ed Esa ha realizzato una melodia cosmica associata allo scatto realizzato dal telescopio spaziale che mostra stelle e spettacolari ammassi di galassie
Anche lo spazio profondo ha il suo canto. Una spettacolare ripresa del telescopio spaziale Hubble è stata trasformata in musica dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e la Nasa, responsabili del rover mandato in orbita quasi 19 anni fa, nell’aprile 1990. In un breve video pubblicato su YouTube dall’organizzazione statunitense, l’immagine che immortala uno spicchio di universo è accompagnata da una melodia che cambia mano a mano che “il tempo scorre da sinistra verso destra e la frequenza dei suoni varia dal basso verso l’alto, da 30 a 1000 hertz”, come spiega la stessa Nasa nella nota a corredo del filmato.
Stelle e galassie nella foto del telescopio Hubble
Nasa ed Esa hanno voluto rompere il silenzio dell’universo. Lo hanno fatto in una maniera estremamente suggestiva, dando ‘voce’ a una spettacolare distesa di stelle e galassie immortalata dal telescopio spaziale Hubble il 13 agosto 2018 anche grazie alla Wild Field Camera 3, che è stata riparata a fine gennaio dopo un guasto che l’aveva resa inutilizzabile. In una nota ufficiale, le due agenzie spaziali spiegano che “ogni granello di galassia visibile ospita innumerevoli stelle”, mentre gli astri più brillanti in primo piano sono quelli “più vicini a casa”. Particolarmente spettacolare è la parte centrale dell’immagine di Hubble, che presenta “un’immensa collezione comprendente forse migliaia di galassie, tenute insieme dall’inarrestabile forza di gravità”.
Il canto dell’universo prodotto da Nasa ed Esa
La melodia dell’universo creata dal team di Esa e Nasa si compone da una serie di suoni che mutano con il procedere, da sinistra verso destra, della linea che ‘attraversa’ tutta l’immagine e quindi tutti i corpi in essa contenuti. Come spiega ancora l’agenzia statunitense, a galassie compatte e stelle sono associate noti chiare e brevi, mentre le galassie a spirale richiamano invece suoni più lunghi. Quando la linea del tempo si avvicina al centro dell’immagine, in prossimità dell’ammasso di galassie chiamato RXC J0142.9+4438, l’ascoltatore viene catturato da un crescendo di tonalità medie, che si susseguono una dopo l’altra proprio a rappresentare la ‘ricchezza’ presente in quella specifica parte di universo.