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La costruzione del telescopio ottico Elt è ufficialmente iniziata

Scienze
Immagine di archivio (Ansa)

L’ambizioso progetto dell’Osservatorio Europeo Australe (Eso) verrà realizzato nel deserto di Acatama dalle aziende italiane del consorzio Ace 

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Elt è l’acronimo di Extremeley Large Telescope, ovvero telescopio estremamente grande. Si tratta di un progetto dell’ Osservatorio Europeo Australe (Eso), finalizzato a effettuare osservazioni dell’universo ancora più precise di quelle rese possibili dal Telescopio Spaziale Hubble della Nasa. La caratteristica principale di Elt sono le dimensioni: nelle intenzioni dell’Eso, lo strumento sarà dotato di uno specchio primario del diametro di 39 metri. La costruzione del nuovo telescopio ottico è iniziata di recente sulle Ande cilene, più precisamente sulla montagna Cerro Armazones, situata nel deserto di Acatama.

Il ruolo dell’Italia nel progetto

L’Italia partecipa a questo ambizioso progetto in qualità di membro dell’Osservatorio Europeo Australe con l’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). Inoltre, le aziende che costruiranno Elt sono italiane e più precisamente fanno parte del consorzio Ace, composto dal gruppo Eie, da Astaldi e da Cimolai. Una volta completato, il gigantesco telescopio ottico potrebbe fornire una comprensione più accurata dell’universo visibile, ottenendo risultati migliori di tecnologie spaziali all’avanguardia come Hubble. Il suo utilizzo dovrebbe consentire persino l’osservazione dell’atmosfera degli esopianeti, i corpi celesti esterni al Sistema Solare.
Rispetto al già voluminoso Vlt (Very Large Telescope), gestito sempre dall’Eso e presente anch’esso nel deserto di Acatama, Elt godrà di dimensioni ancora maggiori.

Gli specchi dell’Extremeley Large Telescope

Vlt può contare su quattro telescopi dal diametro di 8,3 metri. Elt sarà invece dotato di uno specchio primario dal diametro di 39 metri, il quale sarà costituito da una complessa struttura a nido d’ape composta da 798 specchi esagonali, ognuno di 1,4 metri, che si incastreranno alla perfezione tra loro. È impossibile, infatti, realizzare un singolo specchio di 39 metri.
Elt monterà, inoltre, uno specchio secondario dal diametro di 4,2 metri. È stato creato a maggio 2017 tramite la fusione della vetroceramica Zerodur, un materiale particolarmente adatto per la realizzazione dei telescopi ottici, e ha un peso di 3,5 tonnellate.