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Lo studio della materia oscura passa da una miniera del Sulcis

Scienze
Immagine di archivio (Getty Images)

La creazione di un impianto di distillazione dell’argon renderà possibili future ricerche sulla sostanza che occupa una grossa porzione dell’universo  

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La materia oscura cela ancora molti segreti. Gli scienziati non sanno quasi nulla di questa sostanza che occupa una grossa porzione dell’universo. Per poterla studiare è stato organizzato il progetto Aria, il cui fine consiste nella creazione nella miniera di Monte Sinniti, nel Sulcis-Inglesiente, di una colonna di distillazione di 300 metri destinata a separare l’aria dall’argon. Questo gas è, infatti, essenziale per poter “osservare” la materia oscura, come dimostrato dall’esperimento DarkSide-50, condotto nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn).

Un investimento importante

Si tratta di un progetto unico nel suo genere, supportato economicamente da vari enti. Finora la regione Sardegna ha contribuito alle spese con 2,7 milioni di euro, mentre la Carbosulcis (la società che gestisce la miniera di carbone) ha versato 1,5 milioni per l’adeguamento dell’infrastruttura. Un investimento di oltre 2 milioni dovrebbe, infine, consentire l’installazione dell’impianto nel pozzo Seruci 1.
"Al momento pensiamo a una produzione di argon pari a 20 tonnellate, ma puntiamo ad aumentare progressivamente fino al limite massimo di 300 tonnellate", dichiara il presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Fernando Ferroni.

Le caratteristiche dell’impianto

"L'argon è un gas presente nell'aria e molto poco costoso, ma deve essere prodotto in un ambiente protetto", spiega Ferroni.
Quando si trova nell’atmosfera, infatti, il gas, a causa dell’azione dei raggi cosmici, da origine all’isotopo argon 39, non idoneo ai fini dell’esperimento.
"Per impedire che questo accada si prende l'aria da un luogo che, come la miniera, è protetto dai raggi cosmici e quindi povero di argon 39", prosegue il presidente dell’Infn.
Per evitare sprechi di energia eccessivi, l’impianto sarà dotato della capacità di funzionare a bassissime temperature.
Il completamento dei lavori richiederà ancora qualche mese. Una volta messa a punto la colonna di distillazione inizierà una fase in cui verranno svolti vari test necessari per verificarne il corretto funzionamento. Oltre all’argon, l’impianto sarà in grado di produrre altri gas utilizzabili in campo biomedico.