In Evidenza
Altre sezioni
altro

La NASA ha riprodotto il quinto stato della materia nello spazio

Scienze
Stazione Spaziale Internazionale (Getty Images)

Grazie al Cold Atom Lab, gli scienziati a bordo della Stazione Spaziale Internazionale sono riusciti a creare dei condensati di Bose-Einstein e a osservare nel dettaglio la forma meno conosciuta della sostanza 

Condividi:

Il quinto stato della materia, ipotizzato nel 1925 da Albert Einstein e Satyendra Nath Bose, è stato ottenuto per la prima volta in orbita a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Per raggiungere questo ambizioso traguardo, la NASA ha raffreddato degli atomi di rubidio fino a raggiungere una temperatura prossima allo zero assoluto. È stato possibile ottenere questo risultato grazie al Cold Atom Lab (CAL), una macchina quantistica delle dimensioni di un frigorifero in grado di creare nuvole di atomi conosciute come condensati di Bose-Einstein (BEC). Gli scienziati le utilizzano per osservare gli effetti quantistici, impossibili da vedere in condizioni normali.

Un risultato straordinario

I condensati di Bose-Einstein rappresentano a tutti gli effetti il quinto stato della materia, completamente diverso dalle forme finora note ovvero solida, liquida, aeriforme e plasma, la sostanza di cui sono fatte le stelle, gli spazi interstellari, le luci al neon e le aurore boreali.
I super atomi di cui è composto non si comportano come particelle, bensì come onde.
Può essere ottenuto anche sulla Terra, ma resiste solo per qualche frazione di secondo, troppo poco per poterlo studiare in modo approfondito. Nello spazio, invece, i condensati di Bose-Einstein possono essere osservati per dieci secondi ed è possibile ripetere le misurazioni fino a sei ore al giorno.

Gli obiettivi futuri

Gli scienziati responsabili del Cold Atom Lab non hanno intenzione di fermarsi qui. Il loro prossimo obiettivo è ottenere una temperatura più bassa di quella mai raggiunta sulla Terra. Oltre al Rubidio, il team ha intenzione di realizzare condensati di Bose-Einstein utilizzando due differenti isotopi degli atomi del potassio.
Per poter raggiungere questi ambiziosi obiettivi è prima necessario superare una lunga fase dedicata a dei test utili a capire come il CAL operi in condizioni di microgravità. Una volta che tutto sarà pronto, cinque gruppi di scienziati condurranno esperimenti nella struttura per un anno intero.