Se a migliorare la salute mentale dei giovani fossero arte e cultura?

Il dato da cui si parte è inquietante. Secondo le stime dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il 14% dei giovani tra i 10 e i 19 anni soffre di disturbi legati alla salute mentale. Il 75% di questi disagi si sviluppa entro l'inizio dell'età adulta. Ansia, depressione e disturbi del comportamento sono le principali ragioni di marginalizzazione e isolamento sociale, mentre il suicidio resta la quarta causa di morte tra i ragazzi di età compresa tra i 19 e i 25 anni. Un fenomeno in continua crescita, accelerato in maniera esponenziale dall’esperienza pandemica. L’associazione culturale torinese “Club Silencio” ha perciò voluto approfondire questo tema dedicandogli la terza edizione di YouthLAB, il progetto di studio esperienziale che esplora ogni anno un tema rilevante per gli under 35. E lo ha fatto con la collaborazione di MinD, Mad in Design, associazione culturale e multidisciplinare, che dal 2014 si occupa di disagio ed emarginazione nell’ambito della fragilità mentale. "I nostri giovani considerano il benessere psichico un tema prioritario e quindi non lo sottovalutano – dichiara Giulia Mezzalama, cofondatrice di MinD – loro ne discutono e nella maggior parte dei casi ne sentono parlare sui social. Ciò è un bene perché ci fa capire quante potenzialità racchiudano questi mezzi di comunicazione, ma ci dice anche che gli altri “luoghi” in cui questo argomento dovrebbe essere affrontato, e cioè scuola, famiglia e ambienti sanitari, potrebbero e dovrebbero fare di più". Il campione e i dati Da febbraio ad agosto 2024 sono state registrate più di 5.000 “interazioni” con il pubblico, nel corso di 31 eventi organizzati in Piemonte. Sondaggi interattivi, per lo più realizzati durate il format “Una notte al Museo”, idea di Club Silencio che coinvolge ogni anno migliaia di giovani. Da questo campione sono stati estrapolati e analizzati i dati che tanto ci raccontano di questa fascia di popolazione. Innanzitutto, emergono i temi sociali che maggiormente influenzano il benessere dei giovani: le guerre , il cambiamento climatico e i flussi migratori . A queste tematiche, si aggiungono i fattori legati alla famiglia e alle relazioni personali , che contribuiscono ad aumentare il carico emotivo. In più, dalla raccolta dei questionari si evince che la serenità dei giovani è strettamente legata al loro percorso scolastico e professionale . Arte e cultura per il benessere mentale L’indagine ha scoperto che l’impatto di arte e cultura sul benessere giovanile è potente. Perché, dai dati raccolti, la maggior parte dei partecipanti si sente fortemente connessa ai luoghi di cultura. L’84,7% degli intervistati riconosce che l’esposizione ad arte, musica e ad altre esperienze culturali attiva la propria sfera emotiva, permettendo di entrare in contatto con il proprio lato più profondo e sperimentare un’ampia gamma di emozioni, coinvolgendo mente e corpo e favorendo la creatività. Inoltre, il 69,2% ritiene le esperienze culturali un modo alternativo ai percorsi istituzionali per affrontare la propria crescita personale e collettiva. Azioni per il benessere giovanile Questi dati sono preziosi, ma non devono sorprenderci. "Perché non è assolutamente vero che i giovani non siano interessanti alle attività culturali. Questo è un trito luogo comune. Anzi è vero il contrario, – dichiara con forza Annalisa Cicerchia, socia fondatrice e vicepresidente del CCW, il Cultural Welfare Center – sono gli adulti i più restii a frequentare i luoghi culturali. Noi dobbiamo ascoltare la crescente domanda di benessere e di salute psichica della popolazione giovanile, una popolazione che spesso bistrattiamo – prosegue Cicerchia - Arte e cultura sono un giacimento, o meglio un frutteto, e noi dobbiamo aprire finestre ai nostri ragazzi per poter accedere a questo giardino. È qui che si trova l’antidoto a discriminazioni, bullismo e body shaming. Per questo motivo – conclude – le istituzioni non dovrebbero limitarsi ad organizzare iniziative culturali sporadiche ed occasionali, bensì sistematiche, in modo tale che i giovani possano trovare un ascolto continuo". Club Silencio "Il Progetto YouthLAB è nato con l’obiettivo di esplorare e comprendere le sfide che gli under 35 affrontano ogni giorno – spiega Beatrice Dema, vicepresidente di Club Silencio – e quest’anno abbiamo deciso di concentrarci sul tema della salute mentale, perché riteniamo che sia una delle questioni più urgenti e cruciali per il benessere della nostra società. Siamo convinti che i risultati di questa ricerca possano fornire indicazioni preziose per sviluppare politiche e iniziative che rispondano meglio alle esigenze dei giovani. Attraverso YouthLAB, vogliamo contribuire a costruire una società più inclusiva e consapevole, dove il benessere mentale sia riconosciuto come una priorità per tutti".