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Oms, in Europa casi di morbillo aumentati di 60 volte tra 2022 e 2023

Salute e Benessere
©Ansa

L’allarme arriva da Commissione Europea, Organizzazione Mondiale della Sanità e Unicef. Il problema deriva dall’impossibilità di vaccinare contro la malattia quasi 2 milioni di bambini. "La nostra determinazione a garantire i benefici della vaccinazione a tutti e ovunque non deve vacillare", affermano le tre istituzioni in occasione della European Immunization Week 2024

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La vaccinazione contro il morbillo non è ancora accessibile a tutti. Non solo, in Europa la diffusione della malattia è in crescita, con un aumento pari a 60 volte del numero di casi registrati nel 2023 rispetto all’anno precedente. A lanciare l’allarme è una dichiarazione congiunta della Commissione Europea, dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e dell'Unicef in occasione della European Immunization Week 2024, dal 21 al 27 aprile.

L'allarme 

"Negli ultimi tre anni - si legge nella nota - più di 1,8 milioni di bambini nella regione europea dell'Oms non hanno potuto vaccinarsi contro il morbillo. La conseguenza di ciò è un aumento di 60 volte del numero di casi di morbillo nel 2023 rispetto al 2022". Le istituzioni internazionali ribadiscono poi che la loro “determinazione a garantire i benefici della vaccinazione a tutti e ovunque non deve vacillare". "Insieme - concludono - continueremo ad aumentare la consapevolezza sui benefici della vaccinazione e ad aumentare la fiducia nei vaccini per sostenere la domanda pubblica di vaccini, ora e in futuro. Allo stesso tempo, continuiamo a contribuire a garantire che i sistemi sanitari siano adeguatamente preparati per qualsiasi epidemia e futura pandemia". 

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Morbillo e pertosse

Altri dati sull’argomento arrivano dall’European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc). Tra marzo 2023 e febbraio 2024 in Europa sono stati registrati 5.770 casi di morbillo e almeno 5 decessi dovuti alla malattia infettiva. Nello stesso periodo, si è registrato un aumento di 10 volte dei casi di pertosse rispetto ai due anni precedenti. "È scoraggiante vedere che, nonostante decenni di progressi ben documentati nella sicurezza ed efficacia dei vaccini, nei Paesi dell'Ue e dello Spazio Economico Europeo e a livello globale si affrontino ancora focolai di diverse malattie prevenibili con il vaccino", ha detto in una nota la direttrice dell'Ecdc Andrea Ammon. "I vaccini hanno protetto molte generazioni e dovremmo assicurarci che continuino a farlo". A correre i rischi maggiori sono i bambini, specialmente quelli più piccoli di un anno che ancora non sono completamente protetti dal vaccino. Per questo motivo, spiega l’Ecdc, soprattutto nel caso del morbillo è essenziale il ruolo dell'immunità di gregge: "Il morbillo si diffonde molto facilmente, quindi, un'alta copertura vaccinale, di almeno il 95% della popolazione vaccinata con due dosi è essenziale per interrompere la trasmissione".

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Aumento dei casi a Milano

Il morbillo nel capoluogo lombardo era praticamente sparito durante il periodo della pandemia. Da settembre 2023 a marzo 2024, secondo un'analisi pubblicata su Eurosurveillance, rivista dello European Centre for Disease Prevention and Control, a Milano sono stati registrati 30 casi di infezione, più di un terzo di tutti i casi registrati da agosto 2019 ad agosto 2023. Di questi casi, 13 sono stati confermati dalle analisi e per otto di loro è stato necessario il ricovero. La ricerca è stata coordinata dall’Università degli Studi e ha rivelato come la gran parte delle persone infettate nella città metropolitana siano adulte. "Anche se non abbiamo ancora identificato epidemie estese e dirompenti - affermano i ricercatori - il rafforzamento della sorveglianza della febbre e delle eruzioni cutanee e le attività di vaccinazione di recupero sono fondamentali per contribuire a limitare l'impatto della trasmissione transfrontaliera a seguito di viaggi verso Paesi endemici e facilitare il controllo di nuovi focolai".

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