"È un virus che ha contagiosità molto bassa, quindi il rischio da chi rientra in Europa è difficile. Chi è del mestiere conosce la Sindrome respiratoria mediorientale da anni", ha affermato Bassetti
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Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, ormai volto noto della divulgazione medica, è intervento ai microfoni di AdnKronos per parlare della nuova 'influenza del cammello', anche nota come Mers-CoV o Sindrome respiratoria mediorientale. Venuta allo scoperto dopo il rientro di alcuni tifosi dai Mondiali di calcio in Qatar, per Bassetti questo "è un virus che conosciamo da dieci anni e non è mai riuscito realmente ad uscire dal Medio Oriente nonostante ci siano stati dei cluster in chi si recava in pellegrinaggio a La Mecca".
L’influenza del cammello
"È un virus che ha contagiosità molto bassa, quindi il rischio da chi rientra in Europa è difficile. Chi è del mestiere conosce la Sindrome respiratoria mediorientale da anni, è un problema vecchio che non credo tornerà fuori", ha aggiunto Bassetti. Tuttavia, per l’esperto, è necessario concentrarsi "sul problema che stiamo vivendo oggi: l'incrocio influenza-Covid ed eviterei di pensare a questo virus 'lontano'. Va bene un monitoraggio verso chi rientra da quelle aree ma non c'è nessun allarme. Mi pare poi che ci siano pochi italiani in Qatar, non abbiamo partecipato al Mondiale e quindi dobbiamo stare piuttosto tranquilli".
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Sintomi e trattamento
Come precisato dall'Organizzazione mondiale della sanità in una nota, chi contrae la malattia può manifestare sintomi lievi alle vie respiratorie, ma in molti casi si registrano polmoniti gravi e anche decessi. La Mers-CoV si manifesta tipicamente con febbre, tosse e mancanza di respiro, ma sono stati segnalati anche sintomi gastrointestinali. Al momento, come riferito dall'Oms, non è disponibile nessun vaccino o trattamento specifico contro la cosiddetta "influenza del cammello". "Diversi vaccini e trattamenti specifici per Mers-CoV sono in fase di sviluppo clinico. Tuttavia, In assenza di terapie specifiche, il trattamento dei pazienti è di supporto e basato sulle condizioni cliniche del paziente", ha sottolineato l'Oms.