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Diabete, l’attività fisica di sera aiuta a controllare gli zuccheri nel sangue. Lo studio

Salute e Benessere
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Una ricerca pubblicata su "Diabetologia", rivista della European Association for the Study of Diabetes (Easd), suggerisce però che anche l’orario ha la sua importanza. Cosa dicono i dati

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L’attività fisica, si sa, fa bene ed è raccomandata dai medici alle persone di tutte le età e sesso, ma in particolare a coloro che soffrono o hanno la tendenza a sviluppare il diabete. Una ricerca pubblicata su "Diabetologia", rivista della European Association for the Study of Diabetes (Easd), suggerisce però che anche l’orario ha la sua importanza. Farla nel pomeriggio, infatti, ma ancora di più la sera, sarebbe legata a un minore sviluppo di resistenza all'insulina e quindi a un migliore controllo degli zuccheri nel sangue.

Cosa dice lo studio

 

Al fine di comprovare lo studio, i ricercatori del Leiden University Medical Center hanno utilizzato i dati dello studio olandese Epidemiology of Obesity, in cui le misurazioni di frequenza cardiaca e accelerazione sono state utilizzate per determinare sia l’intensità, che il tempo delle attività svolte. I ricercatori hanno osservato, su 775 partecipanti con età media di 56 anni, in sovrappeso e per i quali erano disponibili set di dati completi, che un’attività fisica da moderata a vigorosa era generalmente associata sia a una ridotta resistenza all’insulina, che a un ridotto contenuto di grasso nel fegato. Tuttavia, se l’attività era svolta di sera, quindi dalle 18 alle 24, o di pomeriggio, dalle 12 alle 18, questa era legata a una riduzione dell’insulino-resistenza pari rispettivamente al 25% e al 18%.

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Il resto dei dati

 

Diversamente, se l’attività veniva svolta di mattina, o distribuita in modo uniforme nella giornata, non si notava una grande differenza. Già in precedenza alcuni studi hanno dimostrato che le risposte metaboliche all’esercizio ad alta intensità cambiano in base all’ora del giorno in cui vengono eseguite. Tuttavia i ricercatori suggeriscono prudenza, e invitano a realizzare ulteriori studi di questo tipo nel campo del diabete, in quanto questo è ancora poco esplorato. Il diabete è una malattia di cui soffrono 537 milioni di persone nel mondo. Esistono - secondo quanto riporta l’Istituto superiore di Sanità - principalmente due tipi differenti di diabete: il tipo 1, che riguarda circa il 10% della popolazione affetta, e il tipo 2, che riguarda il restante 90%. Nel primo caso il pancreas non produce insulina, che deve quindi essere iniettata ogni giorno e per tutta la vita. Esiste poi anche il "diabete gestazionale", che riguarda circa il 4% delle gravidanze. Il 14 novembre di ogni anno si celebra la Giornata mondiale del diabete, una manifestazione istituita nel 1991 dall'International Diabetes Federation (IDF) e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) con l’obiettivo di sensibilizzare e informare l'opinione pubblica sulla patologia cronica, sulla sua prevenzione e gestione.