L’incredibile intervento ha avuto luogo al Policlinico, in collaborazione con il Gruppo MultiMedica. “La piccola è già tornata a casa, e ha affrontato l’intervento con tanta forza e determinazione. Il nostro supporto prosegue”, fanno sapere i medici
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Matilde è a casa e sta bene: la aspetta un lungo percorso, ma il peggio è passato. Ha dell’incredibile la storia che arriva da Milano, dal Policlinico, e che ha come protagonista una bimba con un solo giorno di vita. Qualche settimana fa, al termine di una tranquilla gravidanza in un ospedale meneghino, nasce Matilde con una malformazione alla mano. Il suo palmo, che dovrebbe essere circa 4-5 centimetri come in tutti i neonati, presenta una tumefazione di 3 centimetri nel quarto dito, con il terzo - accanto - che non appare completamente sviluppato.
Intervento riuscito
Subito trasportata al Policlinico, il team dell’ospedale, in collaborazione con il Gruppo MultiMedica - che da 26 anni ospita la più grande struttura in Europa dedicata alla mano del bambino con all’attivo, ogni anno, oltre 350 operazioni di microchirurgia pediatrica -, decide di operare per ridare funzionalità alla mano, nonostante siano passate poche ore dalla nascita. Un intervento delicatissimo, con pochissimi precedenti alle spalle - a livello scientifico sono stati descritti pochissimi casi di questo tipo -, che fortunatamente si è concluso per il meglio.
“La piccola è già tornata a casa, e ha affrontato l’intervento con tanta forza e determinazione. Ma il nostro supporto prosegue: stiamo seguendo sia lei sia i suoi genitori, per controllare al meglio il dolore post-operatorio e per insegnare loro a gestire la situazione. Ci saranno controlli continui per i prossimi due anni, anche in collaborazione con i colleghi dell’Ospedale San Giuseppe”, ha dichiarato Fabio Mosca, direttore del Dipartimento Donna-Bambino-Neonato e della Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico di Milano. La Terapia diretta da Mosca è considerata una delle più importanti d’Europa per competenza ed esperienza.
Qui, insieme ai colleghi chirurghi pediatri del Policlinico guidati da Ernesto Leva, ed i chirurghi della mano dell’Ospedale San Giuseppe (Gruppo MultiMedica) diretti da Giorgio Pajardi, ha luogo l’intervento. Durante questo, il gruppo si accorge che nella tumefazione della mano sono ‘rimaste intrappolate’ le piccole falangi di Matilda durante lo sviluppo del feto. In sala operatoria le falangi vengono ricostruite e in parte liberate, caratterizzando la prima parte dell’intervento, la più importante e delicata. Non sarà però l’unica: nei prossimi due anni, per ricostruire completamente le dita, altri interventi verranno eseguiti sulla parte interessata.
Primo intervento al mondo
Quella di Matilde rappresenta un’operazione finora mai effettuata su un bimbo di un solo giorno di vita. Tanta la soddisfazione del team che ha eseguito il delicato intervento. “Siamo molto lieti di aver messo a disposizione la nostra esperienza e il nostro know-how per il buon esito di quello che è stato un intervento del tutto eccezionale. L’atto chirurgico, fondamentale in termini anatomici e ricostruttivi, è stato la prima tappa di un lungo percorso terapeutico che ora accompagnerà questa bambina nel suo sviluppo psicofisico. Il trattamento globale di pazienti di questo tipo, dalla diagnosi al momento della nascita, alla chirurgia e alla successiva riabilitazione specialistica, vede una perfetta integrazione fra le nostre competenze e quelle del Policlinico”, ha affermato Giorgio Pajardi, Professore all’Università degli Studi di Milano e Direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia della mano dell’Ospedale San Giuseppe.
Le parole del direttore generale del Policlinico
Anche Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico di Milano, ha espresso soddisfazione, sottolineando ancora una volta l’eccellenza e la professionalità della sua struttura. “La storia della piccola Matilde è il chiaro esempio di come una collaborazione virtuosa tra due strutture possa fare la differenza, per casi di questo tipo. Il nostro Ospedale è un vero e proprio riferimento per le patologie di ogni età della vita, ma è indispensabile potersi avvalere anche delle più alte professionalità, come quella del prof. Pajardi, per riuscire ad offrire il meglio del servizio pubblico. Ed è solo l’inizio: abbiamo già stilato un’apposita convenzione per integrare le reciproche competenze sul fronte della chirurgia della mano, a tutto vantaggio dei nostri pazienti”.