Tumori, identificati dei vasi sanguigni che migliorerebbero la risposta all'immunoterapia
Salute e BenessereSi tratta degli Hev, le venule ad endotelio alto. La scoperta si deve a un team di ricercatori dell'Università di Tolosa III e dell'Istituto Gustave Roussy
Nuovi passi in avanti nella lotta contro i tumori. Un nuovo studio ha identificato alcuni vasi sanguigni che giocherebbero un ruolo essenziale contro il cancro, migliorando l'efficacia dell'immunoterapia. Si tratta degli Hev, le venule ad endotelio alto. La scoperta si deve a un team di ricercatori dell'Università di Tolosa III e dell'Istituto Gustave Roussy, che è riuscito per la prima volta a documentare e filmare come i linfociti, delle cellule immunitarie, siano in grado di introfularsi all'interno delle pareti degli Hev per poi entrare all'interno del cancro.
Lo studio nel dettaglio
Nel corso dello studio, condotto in modelli animali e pubblicato sulle pagine della rivista specializzata Cancer Cell, i ricercatori hanno dimostrato come l'aumento della proporzione dei vasi Hev in un tumore migliori l'efficacia dell'immunoterapia, che può portare all'eradicazione del cancro.
Dallo studio è inoltre emerso che un elevato numero di vasi Hev sarebbe associato a un incremento della probabilità di guarigione nei pazienti con un melanoma in stadio metastatico trattati con l'immunoterapia. "Pensavamo che i vasi Hev svolgessero un ruolo importante per l'ingresso dei linfociti nel tumore, ma siamo rimasti sorpresi di scoprire come costituissero il punto di ingresso quasi esclusivo", ha sottolineato il coordinatore del team di ricerca Jean-Philippe Girard. I risultati dello studio potrebbero aprire la strada allo sviluppo di nuovi trattamenti volti ad aumentare la proporzione di vasi Hev nei tumori, per migliorare l'efficacia dell'immunoterapia, consentendo il reclutamento massiccio di linfociti killer per sradicare le cellule cancerose.
Tumori, studio: ecco come l'acido lattico indebolisce le difese immunitarie
Tra le ultime novità del settore, un recente studio, pubblicato su Cell Reports, ha scoperto come l'acido lattico, prodotto in grandi quantità dalle cellule tumorali, sia in grado di indebolire le difese immunitarie contro i tumori.
"Abbiamo scoperto che i macrofagi, un tipo specifico di cellule immunitarie, utilizzano l'acido lattico come fonte di energia", ha spiegato Jo Van Ginderachter, immunologa e ricercatrice oncologica che ha condotto lo studio, sottolineando che "i macrofagi sono presenti in gran numero nei tumori ma sono, per così dire "fuorviati" dal tumore per aiutarlo a crescere". "Con l'acido lattico delle cellule tumorali, i macrofagi si mantengono in vita ma alla fine si trasformano in cellule promotrici del tumore. Sotto l'influenza dell'acido lattico, paralizzano altre cellule immunitarie "killer" che possono riconoscere e distruggere le cellule tumorali contribuendo così a indebolire l'immunità del tumore", ha aggiunto la ricercatrice.