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Individuato in laboratorio un nuovo bersaglio nella lotta al glaucoma

Salute e Benessere
©Ansa

Grazie ad un lavoro di ricerca condotto dagli esperti della Northwestern University, che hanno sfruttato le capacità dell'editing genetico, è stato iniettato nei topi un nuovo trattamento proteico a lunga durata e non tossico (denominato “Hepta-Angpt1”). Così facendo, i ricercatori sono stati capaci di sostituire la funzione dei geni che, una volta mutati, possono causare la patologia che colpisce il nervo ottico e può portare alla perdita della vista

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Il glaucoma è una malattia cronica e progressiva che colpisce il nervo ottico e che può portare alla perdita della vista. Nell’ambito della ricerca legata alla lotta a questa patologia dell’occhio, è stata prodotta una nuova scoperta. Merito è degli studiosi della Northwestern University che sono stati capaci di individuare nuovi bersagli terapeutici contro la malattia, compresa una sua forma grave pediatrica.

I dettagli dello studio

Lo studio, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “Nature Communications”, ha sottolineato come, nelle persone che soffrono di glaucoma, circa 60 milioni in tutto il mondo, il fluido nell'occhio non viene drenato correttamente e aumenta la pressione sul nervo ottico, portando alla progressiva perdita della vista. Nell’ambito dello studio e utilizzando le capacità dell'editing genetico, gli esperti hanno sviluppato nuovi modelli di glaucoma nei topi che somigliavano al glaucoma congenito primario, una forma grave di glaucoma nei bambini per cui attualmente non ci sono cure, a differenza dei trattamenti disponibili per il glaucoma “ad angolo aperto”, la forma più comune negli adulti. Iniettando un nuovo trattamento proteico a lunga durata e non tossico (denominato “Hepta-Angpt1”), i ricercatori sono stati capaci di sostituire la funzione dei geni che, una volta mutati, possono causare la patologia. Ora, hanno riferito gli esperti della Northwestern University, grazie a questo speciale trattamento si potrà anche impedire, con successo, la formazione della malattia. E questa stessa terapia, una volta iniettata negli occhi dei roditori adulti e sani, è riuscita pure a ridurre la pressione negli occhi. Un’indicazione che potrà contribuire, nel futuro, allo sviluppo di una possibile nuova classe di terapia per la causa più comune di glaucoma negli adulti.

Cos’è il glaucoma e come si manifesta

Ma cos’è il glaucoma? Come spiegano gli esperti del polo ospedaliero “Humanitas”, si tratta della seconda causa di disabilità visiva e cecità in Italia. La malattia è dovuta all'aumento della pressione interna dell'occhio e in alcuni casi anche alla riduzione dell'apporto di sangue al nervo ottico, ovvero il nervo responsabile della trasmissione delle informazioni visive al cervello. Un danno a questo nervo si traduce con una perdita del campo visivo che inizia nelle porzioni più periferiche, coinvolgendo poi in maniera progressiva le porzioni centrali del campo visivo e compromettendo la vista. Quali le cause della malattia? L'occhio, per mantenersi sano, attiva al suo interno un ciclo costante di produzione e riassorbimento di acqua, o “umore acqueo”. Questo processo avviene in una porzione (trabecolato) dell'occhio che serve per il deflusso dell'umore acqueo dall'interno dell'occhio verso l'esterno dell'occhio, attraverso il circolo del sangue. Se il trabecolato riduce la sua funzionalità, rallentando il riassorbimento dell'umore acqueo, si innesca un aumento della pressione all'interno dell'occhio che può causare danni al nervo ottico e, dunque, portare allo sviluppo del glaucoma.

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