Definito dal preside della School of Public Health della Brown University come "il più grande evento super-diffusore nella storia della pandemia”, il festival ha visto la partecipazione di oltre 9 milioni di persone. Ecco quali sono stati i suoi effetti sulla situazione epidemiologica del Paese
Il 12 aprile 2021, quando l'India ha registrato 160mila nuovi casi quotidiani di Covid-19, superando il Brasile nella graduatoria delle nazioni più colpite dalla pandemia, almeno 3 milioni di cittadini si erano radunati sulle rive del fiume sacro Gange, nell'antica città di Haridwar nello stato di Uttarakhand, per partecipare al festival religioso Kumbh Mela. Un appuntamento, a cui hanno partecipato nel complesso oltre 9 milioni di persone, che secondo alcuni esperti del settore avrebbe contribuito all'impennata delle infezioni registrata nel Paese proprio in quelle settimane. Come riporta il Guardian, che in un articolo ripercorre quanto successo in India due mesi fa, il festival religioso indiano è stato definito dal preside della School of Public Health della Brown University come "il più grande evento super-diffusore nella storia della pandemia”. Ma cos'è successo in quei giorni in India e quali sono stati gli effetti dell'evento sulla situazione epidemiologica del Paese? (VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)
Contagi: "Il vero bilancio del Kumbh Mela non si saprà mai"
Come precisa la fonte, nonostante le diverse richieste di annullamento avanzate da medici e scienziati nelle settimane immediatamente precedenti l'inizio del festival, il governo indiano non ha inizialmente preso in considerazione la possibilità di cancellare o ridimensionare l'evento, per ostacolare la diffusione del coronavirus. Tant'è che il 21 marzo, in un annuncio pubblicitario sui quotidiani locali, il primo ministro, Narendra Modi, ha invitato i devoti a partecipare al Kumbh Mela, assicurando che fosse "pulito" e "sicuro". Solo il 17 aprile, il premier Modi ha fatto marcia indietro e ha chiesto che il Kumbh Mela fosse ridimensionato. Ma ormai le conseguenze dell'evento religioso, in termini di contagio, erano più che evidenti. Al 15 aprile, infatti, oltre 2mila partecipanti al festival erano già risultati positivi al coronavirus Sars-CoV-2. Il vero bilancio del Kumbh Mela, come precisa il Guardian, non si saprà mai, "in parte a causa di un presunto tentativo di interrompere la raccolta dei dati", ma anche perché migliaia di pellegrini sono tornati a casa senza essere stati testati o messi in quarantena e senza che il governo ne tenesse traccia. Quattro ufficiali contattati dal quotidiano inglese in almeno due stati hanno confermato che i propri superiori hanno chiesto loro di interrompere il conteggio dei casi di contagio per "ragioni politiche". "Ci hanno detto di concentrarci sulla situazione generale dell’epidemia, e non sui dati relativi ai pellegrini del Kumbh Mela", ha dichiarato uno di loro, chiedendo l'anonimato.