I giovani di età compresa tra i 16 ed i 18 anni, previa autorizzazione dei genitori, possono partecipare alla campagna vaccinale locale, con l’obiettivo di svolgere in sicurezza gli esami di immatricolazione che gli studenti sostengono alla fine delle scuole superiori. Intanto, come comunicato dal ministero della Salute locale, più di un quarto della popolazione israeliana ha ricevuto almeno una dose del vaccino Pfizer, a partire dal 19 dicembre scorso
Israele, che dall'inizio della campagna vaccinale nazionale cominciata più di un mese fa ha già vaccinato grazie al siero di Pfizer più di un quarto dell’intera popolazione, ha già iniziato a vaccinare pure gli adolescenti. L'allargamento della campagna, che adesso riguarderà anche i giovani tra i 16 ed i 18 anni previa autorizzazione dei genitori, è arrivata alcuni giorni dopo la decisione di estendere fino alla fine del mese di gennaio il terzo lockdown nazionale, a causa di un aumento delle infezioni da coronavirus. Il ministero della Salute israeliano, infatti, ha annunciato giovedì scorso che consentirà l'inoculazione delle dosi di vaccino anti-Covid agli studenti delle scuole superiori, come riporta anche un articolo della “Bbc”. (Covid-19, il vaccino in Italia e nel mondo: DATI E GRAFICI - Pillole di vaccino, dal vaiolo al Covid-19: i video delle puntate)
Servirà l’autorizzazione dei genitori
L'inclusione dei ragazzi dai 16 ai 18 anni nella campagna vaccinale che, come detto, sarà subordinata al permesso dei genitori, avrà ha “lo scopo di consentire il loro ritorno a scuola per lo svolgimento degli esami", ha spiegato un portavoce del Ministero dell'Istruzione locale. In particolare, scrive la “Bbc”, si tratta degli esami di immatricolazione che gli studenti israeliani sostengono alla fine delle scuole superiori e che svolgono un ruolo importante nella decisione che riguarda il futuro del percorso scolastico, con la scelta dell'università. I risultati di queste prove possono anche influenzare il collocamento nell'esercito, dove molti giovani israeliani svolgono il servizio di leva obbligatorio. Il Ministero dell'Istruzione, comunque, ha confermato che, nonostante la scelta, è troppo presto per capire se le scuole riapriranno effettivamente a partire dal prossimo mese.
Le scelte del governo israeliano
Il Paese, dunque, procede spedito nella vaccinazione contro il coronavirus. La campagna vaccinale locale è iniziata il 19 dicembre, coinvolgendo il 10% dell’intera popolazione già entro la fine del 2020. Israele, tra l’altro, ha fatto registrare più di 596.000 casi di Covid e oltre 4.300 decessi da inizio pandemia, secondo i dati raccolti dalla Johns Hopkins University. E per questo, è stato deciso anche di chiudere l’aeroporto “Ben Gurion”, fino al 31 gennaio prossimo. "Tranne rare eccezioni, fermeremo i voli e chiuderemo ermeticamente il Paese, per impedire la circolazione delle varianti del virus e anche per garantire che si proceda sempre più rapidamente con la campagna di vaccinazione", ha detto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu.