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In Cina utilizzata la stampa 3D per un intervento di chirurgia cranica complessa

Salute e Benessere

Il paziente, un bambino di 19 mesi, soffriva di una malformazione della struttura del cranio. I medici lo hanno riprodotto in 3D e simulato l’operazione per determinare un piano efficace al 100%

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I medici della provincia dello Hunan, nella Cina centrale, hanno utilizzato la tecnologia della stampa 3D per ridurre notevolmente i rischi legati a un intervento chirurgico complesso di ricostruzione del cranio in un bambino di 19 mesi affetto da craniosinostosi. Ieri l'ospedale ha reso noto che l'operazione chirurgica ha avuto luogo all'inizio di settembre ed è durata circa quattro ore. "L'intervento ha avuto molto successo” ha dichiarato Fan Tianyu, un membro del team chirurgico, come riportato dall’agenzia di stampa Xinhua. “Lo sviluppo del cervello del piccolo non sarà ostacolato in futuro” ha aggiunto il medico. 

Ricostruzione 3D per ridurre i rischi dell’operazione

 

Il bimbo soffriva di una malformazione della struttura cranica, nota anche come craniosinostosi, un difetto congenito dovuto alla fusione precoce delle ossa del cranio di un bambino. Questa malattia provoca deformazioni visibili e varie disfunzioni cerebrali e la chirurgia è l'unico modo per curarla, ma per ridurre i rischi di un’operazione complessa i medici hanno applicato la tecnologia della stampa 3D. Il piccolo paziente è stato a una TAC ad alta precisione con cui i medici hanno potuto ottenere una ricostruzione tridimensionale del suo cranio, stampandone una replica. L'équipe chirurgica ha poi condotto "un'operazione simulata" sul modello del cranio e ha infine determinato un piano chirurgico sicuro ed efficace.

 

Nel nostro Paese

 

In Italia, a metà giugno, una bambina ha potuto recuperare l’udito grazie ad un particolare ed innovativo intervento di ricostruzione in 3D dell'osso temporale. È successo all'ospedale pediatrico Santobono-Pausillipon di Napoli, dove la piccola paziente ipoacusica con gravi malformazioni congenite è stata sottoposta ad un’operazione che i medici stessi, in una nota diffusa sul sito del nosocomio campano, hanno definito prima nel suo genere nel nostro Paese. Con l'utilizzo di moderni software di elaborazione di immagine è stato prodotto un modello digitale in 3D della zona di interesse. In questo modo è stato possibile visualizzare più accuratamente l'anatomia della piccola paziente e stabilire la strategia operatoria da eseguire poi con estrema precisione.