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Coronavirus, sconsigliato toccarsi il gomito: quali sono i saluti alternativi

Salute e Benessere
©Getty

L'Oms è tornato sul tema ribadendo che toccarsi i gomiti non consente il distanziamento necessario. Ecco le modalità che si possono utilizzare per prevenire il contagio e salutarsi in tutta sicurezza, dal namasté indiano al cosiddetto "Wuhan shake"

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Messi al bando baci, abbracci e strette di mano fin dall’inizio della pandemia, anche toccarsi con il gomito è finito tra i saluti sconsigliati per evitare il contagio da coronavirus (AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - SPECIALE). L’Organizzazione mondiale della sanità ha appena ribadito quanto già detto fin dallo scorso marzo, ritornando sul tema e sottolineando di nuovo come il saluto con il gomito non consenta di osservare la distanza di sicurezza. Sono quindi diverse le alternative a questo saluto, che milioni di persone di persone in tutto il mondo avevano sostituito alla stretta di mano.

Mano al cuore, namasté, o il "Wuhan shake"

Ci sono diversi tipi di saluti che possono sostituire la classica stretta di mano per evitare il contagio. Tedros Adhanom Ghebreyesus, il direttore dell’Oms, tornando sul tema, ha spiegato di aver scelto come saluto il gesto di portarsi la mano al cuore. Tra quelli più utilizzati fin dall’inizio della pandemia c’è il saluto con i piedi, che era stato ribattezzato “Wuhan shake”, dal nome della città da cui è partito il contagio. In alternativa, per esempio, ci si può rivolgere verso l’India con il “namasté”, che consiste nel congiungere le mani all'altezza del petto, del mento o della fronte, accennando al contempo un inchino col capo. 

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I saluti più curiosi

Simile al namastè è il Wai, il tipico saluto thailandese. Per farlo è sufficiente unire le mani in preghiera davanti al petto e accompagnarle con un lieve inchino. C’è poi il saluto “shaka” tipico delle Hawaii e adottato anche dai surfisti: si chiudono a pugno le tre dita centrali, lasciando liberi mignolo e pollice, e quindi si agita la mano. Se si vuole sperimentare qualcosa di più curioso, c’è per esempio il saluto tipico delle isole Samoa: si sollevano le sopracciglia e contemporaneamente bisogna cercare di sfoderare un sorriso raggiante. Resta infine un’alternativa molto semplice: salutarsi a distanza di sicurezza facendo semplicemente “ciao” con la mano.

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