L’Agenzia Italiana del Farmaco ha dato il via libera agli studi su Sarilumab e sull’Idrossiclorochina negli operatori sanitari ad alto rischio. Inoltre è stato avviato un programma di uso compassionevole relativo al farmaco Solnatide
L’Aifa, l’Agenzia Italiana del Farmaco, ha ufficializzato attraverso un comunicato ripreso anche dal sito del Ministero della Salute, di aver autorizzato due nuove sperimentazioni cliniche per il trattamento di Covid-19, oltre ad un programma di uso compassionevole. Gli studi riguardano l’impiego del medicinale Sarilumab, un inibitore dell’interleuchina (proteine secrete da cellule del sistema immunitario durante la risposta immunitaria) IL6 e l’utilizzo di Idrossiclorochina, un antimalarico, negli operatori sanitari ad alto rischio di contrarre il virus. Il programma di uso compassionevole, che sempre l’Aifa spiega riguardare un medicinale sottoposto a sperimentazione clinica, al di fuori della sperimentazione stessa, in pazienti affetti da malattie gravi o rare o che si trovino in pericolo di vita, quando, a giudizio del medico, non vi siano ulteriori valide alternative terapeutiche, è invece relativo al farmaco Solnatide. In totale, sommando anche i due nuovi studi, le sperimentazioni autorizzate e che hanno ricevuto il via libera dell’Aifa salgono complessivamente a 15.
Il Sarilumab
Per quanto riguarda la prima sperimentazione, che analizza l’inibitore dell’interleuchina IL6 Sarilumab, lo studio sarà orientato nel testare e valutare in maniera approfondita la sicurezza e l'efficacia clinica di questo medicinale, dicono gli esperti, soprattutto nei pazienti adulti ricoverati in ospedale a causa di una polmonite grave da Covid-19. L'utilizzo verrà monitorato sulla base della percentuale di pazienti che mostrano un miglioramento della funzione respiratoria. Lo studio, in particolare, coinvolgerà 40 pazienti adulti in totale, per un periodo complessivo di circa 6 settimane.
Lo studio sull’Idrossiclorochina
Si tratta di uno studio definito dai medici “multicentrico e multinazionale”, che valuterà nel dettaglio l’efficacia e la sicurezza della profilassi con Idrossiclorochina con un occhio specifico sugli i operatori sanitari ad alto rischio. Come spiega proprio Aifa, si tratta di un antimalarico, attualmente utilizzato nel nostro Paese in campo reumatologico anche per periodi molto prolungati e di cui esiste quindi ampia esperienza clinica riguardo alla sua tollerabilità. Il Ministero, sottolinea che, a proposito di questo studio, “l’Aifa richiama l’attenzione sul fatto che l’uso profilattico di Idrossiclorochina deve essere considerato esclusivamente nell’ambito di studi clinici”.
L’uso compassionevole con Solnatide
Il programma di uso compassionevole con Solnatide riguarda, infine, “il trattamento dell’edema da permeabilità polmonare in pazienti affetti da Covid-19 con insufficienza polmonare acuta”, spiega il Ministero. Si tratta di un farmaco attualmente non autorizzato, ma in sviluppo clinico per il trattamento della cosiddetta sindrome da distress respiratorio acuto (denominata anche ARDS) e dell’edema polmonare, che, come spiega il portale del polo ospedaliero Humanitas, è una condizione causata da un eccesso di liquidi nei polmoni. Accumulandosi all'interno degli alveoli, le strutture in cui avvengono gli scambi di ossigeno tra l'aria e il sangue, tali fluidi causano problemi respiratori.