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Coronavirus, Iss: tasso di contagio sotto quota 1 in tutte le Regioni

Salute e Benessere
Brusaferro (Foto da archivio)

A dirlo è Silvio Brusaferro nella conferenza stampa sull’andamento epidemiologico della pandemia di Covid-19, che aggiunge: “Si è ridotto il numero delle zone rosse: sono 74 comuni in 7 regioni”

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Dall’Iss arrivano notizie incoraggianti sull’andamento epidemiologico della pandemia di Covid-19 in Italia. La curva continua a decrescere sia come casi che per numero di sintomatici in tutte le Regioni. L’annuncio arriva direttamente dal presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, nel corso della conferenza stampa sulla pandemia di coronavirus organizzata dall’Istituto. “Il tasso di contagiosità del nuovo coronavirus Rt è sotto 1 in tutte le regioni. L’84% di chi è morto aveva più malattie, due o tre. I decessi totali sono oltre 25mila.”, ha precisato Brusaferro, sottolineando la progressiva diminuzione del numero di zone rosse in tutta Italia.

Brusaferro: "Ridotte le zone rosse, 24 comuni in meno, ne restano 74"

“Si è ridotto il numero delle zone rosse: sono 74 comuni in 7 regioni, quindi è segno della capacità di individuare precocemente focolai e limitarli”, ha dichiarato il presidente dell’Istituto superiore di sanità, che ha specificato, smentendo le fake news circolate in rete riguardo gli immigrati e la loro presunta immunità al contagio, che “la curva dell'epidemia di Covid-19 è analoga negli italiani e negli individui di nazionalità straniera. Negli individui di nazionalità straniera sono stati rilevati 6.395 casi. Ma i casi sono partiti con uno sfalzamento di 2-3 settimane”. Nel corso della conferenza Brusaferro si è anche espresso in merito ai modelli sviluppati dall'Iss per modulare le riaperture.

I modelli dell’Iss focalizzati alla riapertura

“La logica del documento epidemiologico elaborato dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss) con la Fondazione Bruno Kessler è riaprire il Paese cercando di capire quale variabile ha più peso nella diffusione del virus”, ha spiegato il presidente dell’Istituto superiore di sanità. ”E’ uno studio nazionale che dovrà essere modulato sui dati regionali ed è focalizzato alla riapertura", ha aggiunto, e i "modelli dovranno essere aggiornati periodicamente e tarati sulle realtà regionali".