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Coronavirus Italia, allo studio possibile legame con malattia di Kawasaki nei bambini

Salute e Benessere

I pediatri dell'ospedale Giovanni XXIII di Bergamo hanno notato un sospetto aumento dei casi della patologia e ipotizzato un collegamento con il Covid-19

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Potrebbe esserci un legame tra il coronavirus e lo sviluppo nei bambini della malattia di Kawasaki, una patologia che colpisce soprattutto i bimbi sotto i cinque anni di età e che causa l'infiammazione dei vasi sanguigni. A fare luce su questo collegamento, ancora da dimostrare con certezza, i medici del dipartimento di Pediatria dell'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, che hanno registrato un sospetto aumento del numero di casi, in un mese pari a quelli degli ultimi tre anni. Gli esperti precisano che solo una piccola minoranza di bambini infettati da Sars-Cov-2 sviluppa la malattia di Kawasaki, meno dell'1%. La malattia di Kawasaki è una malattia che può causare complicazioni gravi ma non necessariamente mortale - come spiega l'Iss le complicazioni possono essere fatali in circa l'1% dei casi - e se trattata rapidamente guarisce completamente entro sei-otto settimane (AGGIORNAMENTI SUL CORONAVIRUS - SPECIALE - GRAFICHE - COSA CAMBIA CON LA FASE 2 - DATE E CALENDARIO).

In due mesi numero di casi pari a quello degli ultimi 3 anni

Negli ultimi due mesi, spiega Lucio Verdoni, reumatologo pediatra del Papa Giovanni, "ci siamo accorti che giungevano al pronto soccorso pediatrico diversi bambini che presentavano una malattia nota come malattia di Kawasaki. In un mese il numero dei casi ha eguagliato quelli visti nei tre anni precedenti". Da queste evidenze i pediatri del Papa Giovanni e l'allergologo Angelo Mazza hanno approfondito i casi degli ultimi due mesi e trovato un possibile collegamento con il nuovo Coronavirus. 

"Nei casi degli ultimi 2 mesi malattia sviluppata a causa del coronavirus"

Inoltre, si è visto che questi pazienti hanno delle forme più severe della malattia, che coinvolgono l'apparato cardiocircolatorio e talora necessitano di cure intensive. L'allarme è già stato lanciato all'interno della comunità scientifica e fra i pediatri di famiglia. Ora lo studio è in fase di sottomissione a un'autorevole rivista internazionale. Nel frattempo, avvertono i pediatri dell'ospedale Papa Giovanni XXIII, "in previsione dell'imminente apertura alla fase 2, è importante tenere presente tutte le conseguenze che questo virus insidioso può causare, sia nella fascia di età adulta che in quella pediatrica".

"Il coronavirus può causare anche altre patologie"

“Si è detto che i bambini sono protetti dallo sviluppare forme gravi di polmonite da Covid19 - aggiunge Lorenzo D'Antiga, direttore della Pediatria del Papa Giovanni XXIII -. Nonostante ciò, stiamo imparando che questo virus può causare anche altre patologie, attivando il sistema immunitario dell'ospite e inducendo una risposta infiammatoria che può interessare qualsiasi organo, anche a distanza di tempo dall'infezione".

Cos'è la malattia di Kawasaki

I sintomi tipici della malattia di Kawasaki sono la febbre elevata persistente, un'eruzione cutanea, delle alterazioni delle mucose e delle estremità. La complicanza più grave che si potrebbe sviluppare è l'infiammazione delle arterie del cuore. La malattia risponde molto bene alla terapia e con il trattamento appropriato (immunoglobuline e acido acetilsalicilico, talvolta cortisone), somministrato in tempi rapidi, praticamente tutti i bambini guariscono. La causa della malattia di Kawasaki, scoperta circa 50 anni fa, rimane ignota, nonostante si pensi che sia causata da un agente infettivo che, in bambini predisposti, causa una risposta infiammatoria alla base del quadro clinico. In passato alcuni virus della famiglia dei coronavirus sono stati considerati come probabili induttori della malattia di Kawasaki.

Questione sotto esame anche all'estero

La questione intanto è allo studio anche all'estero. In Gran Bretagna i medici hanno fatto osservazioni simili ai colleghi italiani. Il segretario alla Salute Matt Hancock durante un briefing ha detto di essere "molto preoccupato" e ha spiegato che le autorità mediche stavano esaminando attentamente il problema. Ma il direttore sanitario nazionale ha sottolineato che è ancora troppo presto per stabilire un legame con il coronavirus. Negli Usa, invece, l'American Academy of Pediatrics (AAP) ha affermato che non si è ancora visto qualcosa di simile negli Stati Uniti. "Anche se la malattia dovesse essere correlata al coronavirus", spiega un esperto di pediatria a Reuters, "è una complicazione molto rara".

I pediatri britannici osservano con attenzione la situazione

I pediatri britannici, in particolare, spiegano che "c'è una preoccupazione crescente che stia emergendo tra i bambini una sindrome infiammatoria collegata al Sars-Cov-2" o che ci sia "un altro agente patogeno, ancora da identificare, associato a questi casi". I dottori riportano infatti una "crescita di bambini che presentano uno stato infiammatorio multisistema", sintomo principale della malattia di Kawasaki, insieme a "infiammazioni cardiache" e altri sintomi come "dolori addominali e gastrointestinali". In questi casi si sovrappongono una "sindrome da shock tossico" insieme a "caratteristiche associabili alla malattia di Kawasaki e parametri sanguigni compatibili con una forma grave di Sars-Cov-2". Questi sintomi, comunque, appaiono sia in bambini positivi al Covid19 che non positivi. In ogni caso i pediatri britannici chiedono di trattare con carattere di urgenza i bambini che presentano questi sintomi.