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Coronavirus, a Piacenza mamma positiva partorisce bimbo non contagiato

Salute e Benessere

Il parto cesareo, primo caso simile in Europa, ha permesso al piccolo di non essere infettato e consentirà ora di ampliare la letteratura medica sul tema. Anche la mamma, proveniente dal Lodigiano, sta bene

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Si tratta del primo caso in Europa e, per fortuna, se ne può sottolineare il lieto fine: a Piacenza è nato il primo bimbo, figlio di una madre risultata positiva al coronavirus, ma in perfette condizioni di salute e quindi negativo ai test legati a Covid-19. Nato dopo un parto cesareo, il piccolo dunque sta bene, così come la mamma ed il papà, tutti e tre ricoverati presso la struttura ospedaliera del Piacentino. "Tutti e tre non presentano criticità e in particolare il neonato. Siamo molto soddisfatti”, ha commentato Guido Pedrazzini, direttore sanitario dell'Ausl di Piacenza.

Il primo casi in Europa

L’eccezionalità dell’evento è relativa anche al fatto che fino ad oggi "esistevano casi solo provenienti dalla Cina", ha spiegato il dottor Giacomo Biasucci, primario del reparto di Pediatria e neonatologia. "Da questa scarsissima casistica si evinceva che non vi era riscontro di virus né nel latte materno, né nella placenta, né nel sangue cordonale, come se il feto fosse in qualche modo protetto. Indubbiamente all'esterno avrebbe potuto infettarsi e proprio per questa ragione abbiamo scelto il taglio cesareo", ha spiegato il medico. (Ricciardi: “Settimana prossima vedremo se in Italia emergenza sta rientrando”)

I dettagli del parto

A raccontare, nello specifico, i risvolti e i dettagli dell'intervento è stata Renza Bonini, direttrice del reparto di Ostetricia dell’ospedale di Piacenza: "La mamma proviene dal Lodigiano ed era già seguita dato che aveva richiesto di partorire presso la nostra struttura. Poi manifestata la positività al tampone, è stata ricoverata dapprima nel reparto malattie infettive e poi nella notte tra sabato e domenica scorse, avendo iniziato ad avvertire contrazioni e quindi il travaglio, abbiamo deciso di intervenire”, ha spiegato la dottoressa. Quindi la decisione sulle modalità del parto. “Avvalendoci delle pochissime evidenze scientifiche, cioè dei pochissimi studi su questa casistica che ci sono attualmente in letteratura, abbiamo ritenuto che per salvaguardare la salute del feto il taglio cesareo fosse molto più sicuro per non infettare il neonato rispetto al parto naturale. Abbiamo quindi predisposto la strategia di nascita e con tutte le dovute precauzioni abbiamo provveduto portare alla luce questo bellissimo bimbo, terzo della coppia. Il piccolo sta bene così come stanno bene i genitori", ha spiegato Bonini. (Coronavirus, i consigli del ministero della Salute sui social per la prevenzione)

Un caso che fa letteratura

Ora il caso di Piacenza sarà utile per contribuire ad ampliare l’esigua letteratura scientifica su bimbi nati da donne con coronavirus. "Durante l'intervento abbiamo effettuato dei campionamenti in modo da avere dei dati in più e delle conoscenze per il futuro rispetto a questa casistica", ha quindi concluso la dottoressa.